Annuncio di Starmer: "Un esercito di agenti contro i disordini"

La mossa dopo il summit del comitato Cobra. Farage: "Scioccato dai tumulti"

Annuncio di Starmer: "Un esercito di agenti contro i disordini"
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Il Regno Unito è ormai sotto attacco da sei giorni, travolto da un'ondata di violenza estremista di destra che sta mettendo a dura prova il governo neo eletto di Keir Starmer. «Abbiamo un esercito di forze speciali in allerta che si occuperanno di questi disordini» ha ribadito ieri il premier laburista dopo aver tenuto in mattinata una riunione del Comitato d'emergenza Cobra. Scatenata da una serie di fake news in rete sull'autore dell'omicidio di tre bambine nella cittadina costiera di Southport (un cittadino inglese dato su alcuni siti online come un immigrato richiedente asilo) la protesta si è estesa anche grazie all'azione di alcuni gruppi organizzati in movimento e dei suoi leader tra cui spicca quel Tommy Robinson, agitatore dei pregiudizi contro migranti e musulmani che dall'estero, dove si trova, in questi giorni ha infuocato gli animi dei residenti di alcune zone del Paese, dove il problema migratorio è più sentito e la recessione morde, con un misto di propaganda e disinformazione. Domenica i vandali hanno assaltato l'Holiday Inn Express di Rotherham che ospita dei richiedenti asilo, mettendo a ferro e a fuoco la struttura. Le immagini del giorno dopo mostrano le cucine devastate, le pile di mobili messe a difesa degli spazi comuni e delle stanze dagli occupanti terrorizzati. Dappertutto, scontri violenti con le forze dell'ordine, mentre le comunità islamiche temono per la loro l'incolumità visto che, tra le prime ad essere prese di mira sono le moschee e i centri di aggregazione. Plymouth, nell'Inghilterra Nord occidentale, è stata teatro di battaglia fino a ieri, ma la polizia prevede che la violenza continui ad estendersi. Giunti a 400 gli arresti della settimana e i tribunali sono già al lavoro. Il governo di Starmer non ha alcuna intenzione di cedere di un millimetro. «Assicureremo tutti i responsabili alla giustizia». Sempre ieri Gavin Stephens, capo del Consiglio Nazionale della Polizia ha spiegato che «gli agenti continuano ad identificare i violenti coinvolti e a bloccare i responsabili». E mentre anche il Devon e la Cornovaglia si preparano ad affrontare eventuali incidenti, il ministro degli Interni Yvette Cooper ha invece stigmatizzato la responsabilità delle piattaforme social che consentono la trasmissione di messaggi d'odio e false informazioni. In linea con queste affermazioni, la decisione presa nella riunione del Cobra di applicare la legge penale in egual misura sia agli autori delle violenze in strada che a chi commette reati online postando messaggi di incitazione alla violenza. Si è fatto sentire ieri anche il leader di Reform Uk, Nigel Farage - rimasto in silenzio dal giorno della strage di Southport, quando aveva dichiarato: «Incidenti come questi destano preoccupazione» - che in una lettera furiosa si dice «scioccato» per il weekend di tumulti, asserendo che «la maggioranza della nostra popolazione può notare le fratture prodotte nelle nostre comunità risultato di un'immigrazione di massa incontrollata». Nella missiva Farage, come in seguito hanno fatto anche altri rappresentanti conservatori, laburisti e dell'Irlanda del Nord, ha chiesto che il Parlamento torni a riunirsi in anticipo per discutere del problema.

«Per ora la nostra priorità è la sicurezza dei nostri cittadini» ha tagliato corto Starmer che ha smentito le illazioni secondo cui le proteste sarebbero state originate da un trattamento discriminatorio degli attivisti di destra rispetto a quelli della sinistra. «Queste non sono proteste, questa è violenza pura».

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