Gli anti Bergoglio al rosario in S. Pietro. "Non pregate contro"

Alla veglia, seduti vicini, anche i porporati che non hanno mai risparmiato le critiche

Gli anti Bergoglio al rosario in S. Pietro. "Non pregate contro"
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«Pregate a favore, mi raccomando. Non contro!». Sembra di sentirla quella richiesta scherzosa, ma non troppo, di Papa Francesco che dalla sua stanza al decimo piano del Policlinico Gemelli di Roma, pur rimanendo in condizioni critiche, non ha perso il buonumore e la voglia di continuare a servire la Chiesa, con preghiere e lavoro. In Vaticano, ormai da due giorni, si recita il Rosario «per la salute del Papa»: sul sagrato della Basilica Vaticana i porporati residenti a Roma, ogni sera alle 21 si raccolgono in preghiera, insieme ai fedeli (erano 8mila la prima sera) che non si sono fatti intimorire dalla pioggia. Tra i cardinali che partecipano al momento di raccoglimento ci sono tante facce amiche, fedelissimi del Papa, stretti collaboratori, ma anche porporati che negli anni non hanno mancato di criticarlo o attaccarlo frontalmente. Eccoli, seduti uno accanto all'altro, come a fare squadra, a pregare per Francesco, invocando la sua guarigione. Si scambiano sguardi, accennano un sorriso di circostanza, sanno quanto sia delicata la situazione. Alcuni di loro sono arrivati insieme, dopo aver cenato a casa di un altro porporato, seduto a debita distanza, forse per non destare sospetti. Movimenti e commenti che sono arrivati anche all'orecchio di Papa Francesco che come al solito, pur dovendo affrontare pesanti cure per la polmonite bilaterale, l'ha presa con filosofia, sorridendo. «Sono contento che anche loro preghino per me, ma speriamo che preghino a favore!».

Una battuta che Francesco ha ripetuto spesso nel corso del suo Pontificato: anche lo scorso maggio, a chiusura del suo intervento agli Stati Generali della Natività ha raccontato un aneddoto: «Una volta stavo finendo un'udienza e lì a venti metri c'era una signora - ha raccontato Bergoglio -, una vecchietta, piccolina, occhi bellissimi. Le ho detto Signora, per favore preghi per me. Lo faccio tutti i giorni. E io per scherzare le dissi: Ma preghi a favore, non contro!. E la vecchietta, sorridendo, mi disse: Stia attento, Padre! Contro pregano lì dentro. Furba! Un po' anticlericale».

Francesco, comunque, è consapevole e ben informato che le manovre per il prossimo conclave sono già iniziate. Sa, che con un ricovero al Gemelli, per di più in condizioni critiche, in tanti iniziano a lavorare per individuare i giusti candidati al papato. Non se ne sorprende, anzi la prende a ridere. In effetti non sono pochi, nelle ultime sere, quelli che hanno intercettato strane uscite cardinalizie a tarda ora, evidentemente dopo una cena e un bicchierino di amaro, nei dintorni della Basilica Vaticana. «Guarda caso», confida una fonte dei Sacri Palazzi a Il Giornale, «sono sempre gli stessi che hanno attaccato il Papa e che oggi si ritrovano sia per pregare, ben venga, sia per pianificare un prossimo conclave. Peccato che pensano di essere gli unici che decideranno il futuro, ma non sanno che il collegio cardinalizio è ampio e che non tutti amano salotti e complotti».

La risposta all'attivismo di gufi e cornacchie per Bergoglio rimane il lavoro: Francesco ignora le polemiche e continua a governare la Curia dal Gemelli. Riceve collaboratori e firma personalmente documenti, provando a non farsi abbattere dalla malattia: proprio ieri mattina la Sala Stampa della Santa Sede ha informato che il Papa due giorni fa ha ricevuto al Gemelli il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano e monsignor Edgar Peña Parra, Sostituto per gli Affari Generali. Tra le altre cose discusse al decimo piano del Policlinico con i due alti prelati, il Pontefice ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare i decreti riguardanti alcune figure illustri della Chiesa, tra cui il vicebrigadiere dei Carabinieri ed ex-allievo salesiano, Salvo d'Acquisto, ucciso nel 1943 dalle truppe naziste: il «Servo di Dio» offrì la sua vita per evitare una rappresaglia delle SS contro 22 innocenti e Francesco lo ha sempre considerato un martire.

Ma Bergoglio negli ultimi giorni si è occupato anche di alcune delicate nomine della Curia: ieri, modificando la Legge Fondamentale dello Stato del Vaticano, ha nominato due nuovi Segretari Generali del

Governatorato: sono monsignor Emilio Nappa e l'avvocato Giuseppe Puglisi-Alibrandi: entrambi risponderanno alla nuova governatrice, suor Raffaella Petrini, nominata proprio alcuni giorni fa, sempre durante il ricovero in ospedale.

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