Archiviazione per la De Girolamo: l'inchiesta le costò il posto da ministro

Caso Asl di Benevento, cadono le accuse sull'affidamento del 118

Archiviazione per la De Girolamo: l'inchiesta le costò il posto da ministro

Sulla vicenda, tre anni fa, è stata massacrata: spiata e registrata in casa sua mentre allattava la figlioletta di un mese, le intercettazioni finite sui giornali, quelle riunioni in casa perché faceva la mamma spacciate come summit di un comitato d'affari che gestiva la Asl di Benevento. Una valanga. Una valanga spazzata via adesso dalla decisione del Gip: perché la posizione di Nunzia De Girolamo, all'epoca in cui esplose il caso ministro dell'Agricoltura e costretta alle dimissioni proprio da questa vicenda, è stata archiviata. Come del resto aveva chiesto anche la procura di Benevento. Nell'affidamento del servizio del 118, questo il filone che va in soffitta, non ci furono irregolarità.

Un tassello importante. L'onorevole De Girolamo, all'epoca dei fatti Ncd ma adesso tornata nelle file di Forza Italia, preferisce non commentare. Ma l'essere uscita indenne da questo filone d'indagine, quello che nel 2014 dopo una ridda di polemiche la costrinse alle dimissioni, rappresenta per lei un punto fondamentale. Un punto che certo non potrà essere sottovalutato nell'altro processo nei suoi confronti appena iniziato a novembre scorso per un'altra tranche dell'inchiesta, quello sulle nomine nella stessa Asl di Benevento. Un processo inevitabile visto che, nonostante la richiesta di archiviazione dell'accusa, il gip Flavio Cusani aveva disposto l'imputazione coatta. Lo stesso gip Cusani che adesso, con quelle alla deputata di Forza Italia, ha disposto l'archiviazione anche per altri cinque indagati: due stretti collaboratori dell'ex ministro e tre dirigenti dell'azienda sanitaria. Le accuse per tutti, a vario titolo, erano di peculato, abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti, truffa e falso.

Sempre per il filone 118 l'imputazione coatta, invece, è scattata per l'allora direttore generale dell'Asl di Benevento, Michele Rossi, proprio quello che denunciò le presunte irregolarità gestionali della Asl, lo stesso che registrò, all'insaputa della De Girolamo, i

colloqui a casa con lei. «Quando fai pulizia metti in conto che puoi essere ammazzato con la pistola o con la parola», aveva dichiarato all'epoca la De Girolamo. Ora l'esito giudiziario di questo filone d'indagine le dà ragione.

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