Si parte con uno scostamento di bilancio da sette miliardi. Meno rispetto a quanto ipotizzato nei giorni scorsi. Oggi il Consiglio dei ministri, secondo quanto anticipato dal viceministro all'Economia Antonio Misiani, chiederà al Parlamento il permesso di fare altro deficit per una cifra che «potrebbe essere attorno ai 7 miliardi, che andrebbero a rifinanziare i due decreti Ristori che hanno previsto misure per le attività direttamente coinvolte dalle misure restrittive e in parte a finanziare ulteriori misure». Non i 20 ipotizzati fino a pochi giorni fa. I 7 miliardi si aggiungono ai 100 già autorizzati in occasione dei precedenti decreti per l'emergenza Covid.
Ulteriori aumenti sono legati a eventuali allargamenti ad altre zone rosse. E all'entità del decreto Ristori ter, ancora allo studio del ministero dell'Economia.
Come era già successo per il secondo, il ministero dell'Economia, oltre alla modifiche alla lista di attività da risarcire, magari in un ottica di «filiera» come chiedono le associazioni delle imprese, si stanno studiando modelli di aiuto alle imprese diversi. Una modifica delle basi di calcolo per i contributi a fondi perduto, finora collegato alle perdite di fatturato. Ma anche il modello tedesco, che prevede il rimborso dei costi fissi, dall'affitto alle bollette.
Valore del terzo decreto è intorno ai 1,3 miliardi di euro. Meno quindi rispetto ai precedenti. Anche questo potrebbe vedere la luce già oggi. Ma non sarà l'ultimo. Il governo ha già messo in agenda un decreto ristori quater per dicembre e un quinto dl, per l'inizio del 2021. Segno che misure restrittive per le attività economiche proseguiranno anche nel 2021.
Lo scostamento di questi ultimi, intorno a 20 miliardi, dovrebbe finire nei conti del 2021. Quindi nella prossima legge di Bilancio, che inizia ora il suo iter.
Ieri il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri (nella foto), ha incontrato i capi delegazione del governo e i responsabili economici dei partiti di maggioranza e il premier Giuseppe Conte. Sabato inizieranno le audizioni, in netto ritardo. La sessione di bilancio sarà strettissima nei tempi.
Mancano 43 giorni a fine anno.
Un «vulnus», ha denunciato Roberto Calderoli della Lega. Le leggi di Bilancio, ha spiegato, dovrebbero approdare in Parlamento il 20 ottobre. Con questo ritardo le commissioni di Camera e Senato non avranno tempo per esaminarla.
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