Due i provvedimenti approvati dal Consiglio dei ministri. Il primo per combattere il rincaro dell'energia e il secondo per sbloccare le cessioni del credito collegati al superbonus per l'edilizia. Il governo ha messo sul tavolo 8 miliardi senza scostamento di bilancio.
BOLLETTE ALLEGGERITE
Il primo dl riguarda le misure per aiutare famiglie e imprese ad affrontare il caro bollette. Per le utenze domestiche sono stati stanziati 4,8 miliardi, cifra che somma 1,8 miliardi di euro per intervenire sugli oneri di sistema, circa 400 milioni di interventi sull'Iva e 2,6 miliardi di intervento sul bonus sociale. Sul fronte delle imprese, il governo mette a disposizione 2,8 miliardi di euro per inibire gli oneri di sistema e per aiutare le cosiddette aziende «energivore» (nel computo delle quali vengono inserite anche le piscine) e quelle «gasivore» (circa mille, cui andranno 500 milioni). A questi fondi si aggiungono poi altri 700 milioni per i servizi degli enti locali (tra cui quello sanitario e quello dell'illuminazione pubblica). Altri 400 milioni saranno messi a disposizione del Servizio sanitario nazionale proprio per far fronte all'aumento delle bollette. Inoltre è stato previsto un fondo (15 milioni) per i familiari del personale sanitario morto di Covid.
PRODUZIONE DI GAS
Per quanto riguarda la produzione di gas viene stabilito che non ci saranno nuove trivellazioni. Si opta invece per l'aumento della produzione dai giacimenti già in corso di sfruttamento (Mar di Sicilia e Adriatico). Portandola dagli attuali tre miliardi di metri cubi a cinque. Con un aumento dello stoccaggio al 90%. In questo modo si può abbassare la quota di gas di importazione (anche se resta alta visto che il Paese ne consuma circa 70 miliardi l'anno).
PANNELLI FOTOVOLTAICI
Un capitolo del decreto riguarda anche la «semplificazione amministrativa» per chi investe nelle rinnovabili. In buona sostanza si prevede una velocizzazione dell'iter con un modulo unico semplificato per chi (anche famiglie, case unifamiliari e condomini) voglia installare pannelli fotovoltaici (prevalentemente per autoconsumo), grazie a impianti di «media grandezza» fino a 200 kilowatt.
UN FONDO PER IL SUD
Sempre per ciò che riguarda le rinnovabili, il governo impegna 290 milioni, sotto forma di crediti d'imposta per gli anni 2022 e 2023, per sostenere le aziende delle regioni meridionali che investiranno in efficienza energetica e in auto-produzione di energia da fonti rinnovabili. «Lo finanzieremo con il Fondo Sviluppo e Coesione - spiega il ministro Mara Carfagna - e sono certa che costituirà uno specifico incentivo a ridurre la dipendenza energetica da forniture sempre più costose».
AUTOMOBILI
Nel decreto vengono stanziate risorse per il settore dell'automotive. «Un miliardo l'anno per otto anni - spiega il ministro Giorgetti - per avviare il processo di transizione che riguarda un settore molto importante, sia per quanto riguarda il manifatturiero sia per l'indotto».
SUPERBONUS
Il secondo provvedimento riguarda il superbonus del 110% nell'edilizia. Ripristinata la cessione del credito: si prevedono fino a un massimo di tre cessioni ma in ambito finanziario o bancario. Il nuovo decreto elimina gli impedimenti all'acquisto da parte dei soggetti finanziari autorizzati e regola l'utilizzo dei crediti sottoposti a sequestro penale, consentendo agli intermediari di riprendere l'acquisto dei crediti di imposta.
Con la stretta sulle frodi arrivano anche le norme che obbligano le imprese che volessero accedere all'incentivo previsto dalla legge ad applicare ai lavoratori il contratto nazionale di settore firmato dai sindacati maggiormente rappresentativi. «Il Superbonus dunque entra così a fare parte - spiega il ministro Orlando - della strumentazione del governo per la lotta contro le morti sul lavoro».
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