La Asl sbugiarda il furbetto Scanzi, rischia il posto in Rai

L'opinionista del "Fatto" chiamava pure il dirigente per farsi immunizzare senza averne il diritto

La Asl sbugiarda il furbetto Scanzi, rischia il posto in Rai

Non si è solo informato con il medico di famiglia, Andrea Scanzi. L'opinionista del Fatto quotidiano era talmente attivo nella ricerca di una scorciatoia per il vaccino da chiamare direttamente il direttore della Asl di Arezzo: «Ho ricevuto altre telefonate anche dallo stesso Scanzi - ha raccontato a Non è l'arena Evaristo Giglio - evidentemente gli hanno dato il mio numero... Mi ha detto, guardi, non so se il medico le ha accennato la mia situazione, io sono sempre disponibile quando voi potete».

Va dunque in frantumi un altro tassello del mosaico di scuse che la Facebook-star aveva messo insieme dopo le accuse che gli sono piovute addosso dopo essersi immunizzato iscrivendosi in una lista di «panchinari del vaccino» che, in realtà, al momento non c'era.

E pensare che Scanzi sostiene di essersi vaccinato per essere d'esempio agli italiani. Come se tutti potessero avere il numero di telefono del direttore della Asl per discutere dei tempi della propria salvifica iniezione. Centra il punto il deputato di Italia viva Luciano Nobili: «Altro che mi hanno chiamato, le chiamate le faceva lui, tante. Per essere vaccinato senza averne titolo».

Il direttore dell'Azienda sanitaria dice che Scanzi «si è trovata una situazione convincente per cui, avanzando queste due dosi e con lui che da tempo aveva chiesto... Prima non era mai stato preso in considerazione, perché per quanto mi riguarda si poteva aspettare anche un altro mese o forse un altro anno». Il sistema sanitario toscano del resto si è rivelato tra i più permeabili alle lobby dei cosiddetti furbetti del vaccino.

Scanzi comunque non ha troppo da preoccuparsi. L'azienda sanitaria ha annunciato che sta concludendo l'indagine interna per ricostruire come un uomo di 46 anni in salute, autoproclamatosi caregiver di due genitori piuttosto giovani, il padre ha 69 anni e la madre 72, possa aver messo a segno la furbata di cui si è pure vantato. È stata la stessa Procura della repubblica di Arezzo a chiedere l'accertamento, ma l'inchiesta al momento è senza indagati. L'opinionista di punta del giornale più affezionato al tintinnio delle manette difficilmente avrà guai sul versante della giustizia.

E, a quanto pare, neppure su quello della tv. Otto e mezzo, la trasmissione di La7 dove è ospite frequente, al momento lo ha eclissato, ma per una autonoma valutazione di opportunità, non per imposizione dal network. Invece a Cartabianca, la trasmissione Rai dove è ospite fisso, la conduttrice Bianca Berlinguer ha già dato a Scanzi il palco per raccontare la sua versione unilaterale.

Ma, stando a fonti Rai, la piega che ha preso la vicenda ha provocato «unanime irritazione» tra i vertici dell'azienda. Ora la pratica è sul tavolo dell'amministratore delegato Fabrizio Salini che fino a tarda sera non aveva ancora deciso sulla posizione di Scanzi. Ma a Cartabianca c'è il precedente di Mauro Corona. Che fu cacciato.

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