Noam Benjamin
Un pericolo «concreto e imminente di un attacco terroristico». È la motivazione con cui la polizia criminale della Bassa Sassonia ha fatto scattare una maxi operazione nella quale sono stati coinvolti 450 agenti. All'alba di giovedì la polizia ha tratto in arresto due uomini: un algerino di 23 anni e un nigeriano di 27. I due giovani, appartenenti a un circolo salafita, vivevano con le proprie famiglie a Gottinga. Assieme ai due arresti, la polizia ha condotto decine di perquisizioni: ben undici edifici della locale Università sono stati passati al setaccio alla ricerca di materiale in grado di dimostrare il legame fra i due uomini e l'estremismo islamico. Nei raid, hanno reso noto nel pomeriggio le forze dell'ordine, sono state sequestrate diverse armi, le relative munizioni e alcune bandiere nere dell'Isis. Secondo il ministro degli Interni della Bassa Sassonia, Boris Pistorius, l'operazione ha rappresentato «un colpo molto importante contro il fondamentalismo». Il ministro ha poi spiegato che i due fermati avevano «piani molto concreti» per un atto di terrore i cui obiettivi, come pare, non erano limitati alla sola Gottinga.
«Secondo la mia valutazione - ha poi spiegato il capo della Lka regionale, Uwe Lührig - l'operazione era indispensabile: non avevamo alcuna altra opzione».
A far scattare perquisizioni e arresti, le informazioni di intelligence raccolte dagli infiltrati nei gruppi salafiti, rivelatisi una volta ancora l'anello di congiunzione fra la Germania e lo Stato islamico in Siria e in Iraq. A più riprese, negli ultimi mesi, la polizia tedesca ha tratto alcuni militanti di questo gruppo sunnita specializzato nel reclutamento di nuove leve. Fra i neoconvertiti all'Islam e fra i cittadini tedeschi figli di immigrati, i salafiti selezionano giovani inviati a combattere in Medio Oriente; fra i profughi mediorientali in attesa di asilo, vengono invece scelti i disperati o gli esaltati per compiere attentati suicidi contro obiettivi in Germania. Negli ultimi mesi Gottinga si è guadagnata la triste fama di essere una delle capitali europee dell'export di reclute dell'Isis. Le indagini della polizia tedesca non sono tuttavia limitate alla Bassa Sassonia. Mercoledì la polizia di Colonia ha arrestato un 19enne di nazionalità russa con l'accusa di «studiare» da combattente dello Stato islamico. Identificato come Suleym K., nell'estate 2014 il ragazzo si era recato in Siria passando dalla Turchia e adesso dovrà rispondere in tribunale di associazione a un gruppo terroristico.
Lo stesso giorno, nell'orientale Pomerania, le forze dell'ordine hanno arrestato un siriano di 31 anni accusato di aver lavorato a un posto di blocco dell'Isis in Siria ma anche di aver stuprato una donna in fuga dal conflitto civile nel paese mediorientale. Per la seconda accusa l'uomo dovrà rispondere di un crimine di guerra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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