Aumentano ancora i contagi in classe. Ma l'incidenza tra i ragazzi ora rallenta

La fascia più colpita è tra i 5 e 11 anni. Dal febbraio 2020 in Italia 10 milioni di casi. Per i No Vax rischio di morte 27 volte più alto

Aumentano ancora i contagi in classe. Ma l'incidenza tra i ragazzi ora rallenta

Omicron allenta la sua morsa. Tanto che l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato si sbilancia in una previsione prudenziale. «Più in là potremmo dire anche addio all'obbligo delle mascherine all'aperto». La cautela dell'analisi è opportuna visto che la nuova variante ormai diffusa nel nostro paese è molto contagiosa. Ma c'è da sperare che la mascherina all'aperto possa essere archiviata già a breve visto che l'indice RT è ormai sotto la soglia dell'1% . Inoltre, gli esperti sono concordi sulla progressiva discesa dei contagi a cui si accoderà un allentamento delle misure di contenimento e uno snellimento delle procedure di quarantena a cominciare dalle scuole. Anche se sono proprio i giovanissimi ad essere colpiti con maggior virulenza dal virus, soprattutto tra le fasce poco vaccinate.

Il bollettino settimanale della sorveglianza integrata dell'Istituto Superiore di Sanità segnala infatti che i casi di Covid nell'età scolare sono ancora in crescita anche grazie alla maggior attività di screening effettuata all'interno delle strutture: nell'ultima settimana al 30% del totale contro il 24% di quella precedente. E la fascia d'età 5-11 anni è quella più colpita (44%), seguita dai ragazzini tra i 12 e i 19 anni (38%). Rallenta però la crescita del tasso di incidenza nella fascia 12-15 anni mentre nella fascia 16-19 è in diminuzione da due settimane. Aumentano invece i casi di contagi asintomatici tra i giovani mentre i ricoveri sembrano in discesa in tutte le fasce di età 0-19 anni, ad esclusione della fascia 5-11. Dall'inizio dell'epidemia al 26 gennaio 2022 sono stati «diagnosticati 2.009.862 casi nella popolazione 0-19 anni, di cui 12.365 ospedalizzazioni, 300 ricoveri in terapia intensiva e 39 deceduti». Il quadro epidemico riflette anche la copertura vaccinale ancora carente tra i bambini che ora potrebbero invece beneficiarne. Le iniziative per convincere i genitori a proteggere i più piccoli si moltiplicano. Come a Milano dove ieri e oggi sono previste porte aperte senza prenotazioni in diversi hub della città.

Purtroppo, senza copertura vaccinale i contagi tra i più piccoli saranno ancora alti, in una popolazione, ricorda l'Iss, che ha ormai superato i 10 milioni di casi diagnosticati (ma sottostimati) dall'inizio della pandemia. E il numero è destinato a crescere. Basti pensare, ricorda l'Iss, che a causa del forte incremento del numero di infezioni da Sars-Cov-2, «negli ultimi 30 giorni Friuli-Venezia Giulia, Bolzano, Sicilia e Toscana non sono state in grado di segnalare tempestivamente tutti i casi diagnosticati». Ma il vaccino fa la differenza, per contagi, ma soprattutto per ricoveri e decessi. Chi è immunizzato accetta con tranquillità anche l'infezione da Omicron. A differenza di chi ancora rifiuta il vaccino che rischia sulla sua pelle una scelta ai più ormai incomprensibile. Qualche differenza.

Il tasso di mortalità nei non vaccinati è 27 volte superiore rispetto ai vaccinati con dose booster, la stessa differenza statistica per il rischio di ricovero in terapia intensiva. Mentre il tasso di ricovero nei reparti ordinari è 10 volte più alto nei no vax.

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