Azzolina attesa dal rientro a settembre

Istituti aperti dal 1°, lezioni al via dal 14. Niente mascherine in classe

Azzolina attesa dal rientro a settembre

Tanto «felice di rivedere le scuole riaperte», quanto «emozionata» dopo una notte prima degli esami che «sa essere molto lunga anche per il ministro dell'Istruzione». Ieri mattina Lucia Azzolina ha voluto essere presente in una scuola di Bergamo, l'Its Giacomo Quarenghi per dare il via a questa strana Maturità. Non una scuola come un'altra. Non un posto a caso. Bergamo è stato uno dei territori che ha sofferto di più nel paese. E questo istituto ha, qui, una tradizione storica. «La presenza dello Stato era doverosa», ha detto Lucia Azzolina tra gli studenti «mascherati» che hanno voluto fare una foto con lei. «Abbiamo vissuto un'emergenza difficilissima. Sono certa che quando ripenserete al periodo che abbiamo vissuto penserete che siete stati forti, coraggiosi e che ce l'avete messa tutta. Dovete essere orgogliosi perché siete nella storia», li ha incoraggiati. Azzolina ha ricordato che «fare gli esami di stato in presenza non era assolutamente scontato. «Non è stata una passeggiata, alcuni paesi europei li hanno cancellati». Ma la Maturità quest'anno ha avuto un valore opposto a quello che solitamente ha. Non è stata la fine importante di qualcosa, ma l'inizio importantissimo di qualcosa che dovrà arrivare. «Questi esami di stato rappresentano un trait d'union con quello che sarà il nuovo anno scolastico, non concludono questo anno ma riaprono al prossimo». Sul «quando» Azzolina ha riconfermato le date: saranno aperte dal primo settembre e l'anno scolastico inizierà dal 14. Data su cui si accorderà con le Regioni che nel frattempo hanno avanzato le loro proposte: niente mascherine in classe, ricreazione più lunga, mense con menu ad hoc e niente Dad a elementari e medie.

«Ho dedicato tutta la mia vita alla scuola, da docente e da ministro: doverle chiudere per me è stato uno struggimento, una ferita che mi rimarrà dentro per sempre». Ma non c'era alternativa. «Quale sarebbe stata l'alternativa alla didattica a distanza nel momento in cui eravamo tutti chiusi a casa. Abbiamo fatto di tutto per restare vicini ai nostri studenti».

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