Bagarre al Senato per il seggio perso dai Cinque stelle

Col riconteggio entra Gentile (Fi) al posto di Scutellà alla Camera. Conte: "Truffa"

Bagarre al Senato per il seggio perso dai Cinque stelle
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Esce la deputata del M5s Elisa Scutellà. Entra Andrea Gentile, di Forza Italia. E la decadenza della parlamentare pentastellata diventa l'occasione, per Giuseppe Conte, di mettere in scena un nuovo show, dopo la protesta di Strasburgo contro il riarmo. Una giornata culminata in Senato, con i parlamentari del M5s che tentano di occupare i banchi del governo, provocando la sospensione della seduta dell'Aula. A Palazzo Madama la protagonista è la vicecapogruppo stellata Alessandra Maiorino che, dopo la bagarre mattutina alla Camera innescata da Conte, va all'attacco su quello che è già il «caso Scutellà» e parla di «un fatto gravissimo che riguarda la democrazia e le istituzioni». Gli ex grillini bollano il subentro di Gentile a Scutellà dopo un riconteggio dei voti delle politiche del 2022 come «un furto di democrazia» e lasciano l'Aula in segno di protesta. Maiorino attacca la presidenza del Senato, accusando Ignazio La Russa e la vicepresidente di turno Licia Ronzulli di aver censurato il M5s. Il tutto termina con un battibecco tra i pentastellati e La Russa, con i primi che sostengono di aver anticipato la decisione di voler discutere del caso Scutellà a inizio seduta. «La Russa è inadeguato, sia super partes», insiste Maiorino, parlando anche di «arroganza» della presidenza.

Ma la cronaca della giornata inizia dall'Aula di Montecitorio, dove la Camera approva con 183 sì e 127 no la relazione della Giunta delle Elezioni, che ha deciso di riassegnare un seggio in Calabria a Gentile, a scapito dei Cinque Stelle. Il nodo della questione è l'esito del voto delle elezioni politiche del 2022 in un collegio calabrese. Dopo il ricorso di Gentile, la Giunta della Camera ha riconteggiato le schede bianche e le nulle, assegnando così il seggio all'esponente di Forza Italia. E Scutellà, in un certo senso, è un «danno collaterale». La questione riguarda il collegio uninominale della Camera di Cosenza. Tre anni fa Gentile si piazza secondo, staccato di 482 voti dalla pentastellata Anna Laura Orrico. La stessa Orrico che però era stata eletta anche nella quota proporzionale e aveva lasciato il posto a Scutellà. Seggio proporzionale che ora torna a Orrico, causando così la decadenza di Scutellà.

La vicenda è il gancio ideale per una mattinata di caos a Montecitorio. Conte sfila in corteo per i corridoi con i deputati del M5s, poi va all'attacco nell'emiciclo e minaccia conseguenze giudiziarie. «Oggi date questo seggio ad Andrea Gentile per i meriti di lignaggio politico che tutti conosciamo», si infiamma l'ex premier. «La Procura indagherà.

Avete recuperato duecento voti, una truffa», prosegue Conte. Il presidente del M5s poi se la prende con Tajani, presente alla Camera: «È qui per riscuotere un seggio». E Scutellà attacca: «Oggi state facendo una porcata, e nel plotone di esecuzione c'è anche Tajani».

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