Napoli, Bassolino: "Gli scontri non li voglio. Qui abbiamo già la camorra"

Alla convention dell'ex sindaco una dura condanna sui fatti delle primarie: "Schifezza da cancellare"

Napoli, Bassolino: "Gli scontri non li voglio. Qui abbiamo già la camorra"

"Qualcuno ha parlato di guerra interna, ma bisogna saper pesare le parole". Antonio Bassolino apre così la sua convention a Napoli, provando a gettare acqua sul fuoco delle polemiche innescate dalla denuncia di presunti brogli alle primarie Democratiche nel capoluogo campano e in giorni in cui la discussione all'interno del partito ha assunto toni che assomigliano molto a quelli di uno scontro.

"La vera guerra civile che dobbiamo combattere è quella contro la camorra - spiega l'ex sindaco -, senza chiudere gli occhi come molti fanno". E se spiega di essere "sceso in campo per un atto d'amore verso la città", è altrettanto certo di non volere "divisioni e rese dei conti", ma senza per questo rinunciare alla chiarezza.

"Una opinione pubblica compatta come raramente succede è scandalizzata - accusa Bassolino, tornando a parlare delle primarie -. Tutta l'opinione pubblica italiana chiede una cosa semplice: che si cancelli questa schifezza, questa offesa alla dignità di 30mila persone e di tutta la città di Napoli".

Alcuni disordini prima dell'inizio dell'incontro, con alcuni sostenitori di Bassolino che se la sono presa con quattro uomini del "Comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat", che cantavano slogan su una Napoli che "non ti vuole e non dimentica". A riportare la calma ci hanno pensato gli agenti della polizia.

A margine della manifestazione alcuni giornalisti e cameraman sono stati aggrediti da un gruppo di sostenitori.

"Un atteggiamento vergognoso e gravissimo - scrive il Sindacato giornalisti della Campania -. Inaccettabile che in un Paese civile i giornalisti vengano ancora presi di mira mentre fanno il loro lavoro".

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