"Basta con i migranti" E il sindaco del Pd alza un muro di terra

Il primo cittadino contro l'ordine del prefetto: ostruita l'unica via d'accesso al centro profughi

"Basta con i migranti" E il sindaco del Pd alza un muro di terra

Napoli No pasàran. O quasi. A Vitulano, in provincia di Benevento, il vulcanico sindaco del Partito democratico Raffaele Scarinzi ha deciso di fare quello che nessuno aveva osato finora. Non solo ha firmato una ordinanza per impedire il trasferimento deciso d'impero dalla Prefettura di decine di migranti nel suo piccolo Comune ma ha bloccato fisicamente il trasbordo dei richiedenti asilo nel territorio sotto la sua giurisdizione. Come? Facendo scaricare una montagna di terriccio sull'unica via che conduce alla struttura. La comunale Castello-Arnara.

«Con gli immigrati ha denunciato il primo cittadino bisogna che lo Stato rispetti i patti e le regole con gli enti locali». Non è quindi (solo) una questione di principio e di tenuta del tessuto sociale. «I Comuni che già ospitano uno Sprar ha detto Scarinzi - non possono ospitare altre strutture per immigrati gestite da privati».

È il caso, appunto, di Vitulano dove si trova un «Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati», ennesima sigla che nasconde siti di ricovero pagati da fondi statali che arricchiscono coop rosse e imprenditori senza scrupoli. Solo che la chiusura, a pochi chilometri di distanza, sempre nel Sannio, di un altro centro per l'immigrazione ha mandato in tilt i fragili equilibri territoriali e le relative suddivisioni. Obbligando così il prefetto a disporre il trasferimento nella città di Scarinzi di altri 34 profughi. Troppi per un piccolo centro. Eccessivi per la pazienza domenicale del sindaco che ha deciso di andare allo scontro frontale con il Palazzo di governo.

Le diplomazie istituzionali si sono messe al lavoro per tutto il pomeriggio e in tarda serata è arrivato il risultato che accontenta più il primo cittadino che gli altri protagonisti della storia: i migranti sono scesi da 34 a dodici. Ragion per cui il «muro» di torba e pietrisco (ma lui dice di non costruirne) è stato rimosso dopo poche ore. Gli altri profughi? Finiranno altrove, forse ad Avellino o a Salerno.

Già nel mese di settembre, Scarinzi aveva dimostrato di possedere la stoffa del barricadero mettendosi alla testa di una piccola rivolta di sindaci ed amministratori locali contrari all'ospitalità no limits decisa da Roma e imposta, a cascata, ai singoli territori: dai Comuni più grandi a quelli piccoli. Ribadendo che «siamo ormai degli incubatori di migranti», Scarinzi e i suoi avevano chiesto al ministero dell'Interno di rimodulare la presenza dei profughi nel Sannio considerando già il lavoro fatto dagli Sprar. Istanza mai presa in considerazione.

Immediata è arrivata la stoccata di Matteo Salvini.

Il leader della Lega ha scritto su Facebook: «Il sindaco di Vitulano (Benevento) ha chiuso una via comunale, facendo scaricare una massa di terra per bloccare la strada, per evitare l'arrivo di nuovi immigrati previsto dalla prefettura. Per qualche buonista ha sbagliato, per me ha fatto bene! Il sindaco è del Pd: razzista, populista e leghista anche lui? Comunque sarò appena possibile a trovare i cittadini di Vitulano».

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