"Basta povertà, una card per le famiglie"

Il candidato del centrodestra unito a Lecce: «Investiremo100mila euro al mese»

"Basta povertà, una card per le famiglie"

Una carriera da giornalista a inseguire notizie (e politici), e ora la discesa nell'altra metà campo. Mauro Giliberti, 38 anni, ex direttore della tv locale Telerama e inviato di Porta a porta, corre per diventare sindaco di Lecce da riunificatore del centrodestra.

Una sfida impegnativa. Cosa le ha detto Bruno Vespa?

«Mi ha detto: Tu sei pazzo. Ma anche: Ti capisco, chi non vorrebbe essere il primo cittadino di una delle città più belle d'Italia?».

E come pensa di riuscirci?

«Entrando in Comune dalla porta principale. Posso contare sull'appoggio di tutta la coalizione di centrodestra (più tre liste civiche d'area), Alfano e Salvini compresi. I segretari provinciali di Forza Italia, Fdi, Noi con Salvini, Ap e Direzione Italia di Fitto hanno firmato un documento congiunto per sostenere la mia candidatura. Un passo indietro in nome dell'unità, come chiedono i nostri elettori. Solo così il centrodestra vince».

Ha studiato i sondaggi?

«Siamo ragionevolmente ottimisti: possiamo farcela già al primo turno».

La «tradizione» del centrodestra vincente a Lecce, nella Regione di Vendola ed Emiliano, verrebbe confermata.

«In vent'anni di amministrazione di Adriana Poli Bortone prima e di Paolo Perrone poi, Lecce è passata dall'oblio a diventare una delle città più attrattive del Mediterraneo. Ma c'è un patrimonio ancora inespresso che intendo valorizzare».

In che modo?

«Faremo della perla del Salento una città d'arte sul mare. Bisogna attrarre visitatori non per due giorni, ma per una settimana. Pensi ai nostri monumenti, al Barocco, a quanto questa città è centrale per il turismo italiano, non soltanto d'estate. Per il vero salto di qualità manca ancora una politica dei trasporti integrati, tanto per cominciare. E non dobbiamo ripetere scelte che deturpino il territorio».

Intanto il Salento è l'epicentro della protesta No Tap.

«Abbiamo speso 3 milioni per individuare l'approdo ideale della Tap, ed era stato indicato il tratto di costa brindisino già interessato da insediamenti industriali. Ma la Regione non ha svolto il suo ruolo di sentinella, e quindi a Melendugno la situazione è sfuggita di mano. Non strumentalizzo la protesta, però condivido il principio di difesa del territorio pur dinanzi a un'opera strategica».

I punti cardine del suo programma?

«Primo: combattere la povertà, con una carta famiglia per chi è in difficoltà. Su questo intendo investire 100mila euro al mese, 6 milioni nell'arco della consiliatura. Secondo: la sicurezza, con l'istituzione di un Manager della sicurezza urbana che si interfacci coi cittadini. Terzo: riqualificare le marine di Lecce a misura di bambini, anziani e disabili. Quarto: creare una città universitaria internazionale per studenti Erasmus e fuorisede...».

È pronto allo sprint finale?

«Domani sera chiudo la campagna elettorale con una grande festa, ma in periferia. Sono l'unico tra i candidati a farlo».

Ha

già sentito il Cavaliere?

«Ho incontrato Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli. Mi ha incoraggiato, chiedendomi di affrontare con serietà il problema della povertà. Gli ho promesso che è quello che farò appena sarò eletto».

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