Dalla Bce scudo anti speculazione sull'Italia. Partito il bazooka per comprare i nostri titoli

Gli acquisti dell'Eurotower così tutelano anche le banche tedesche e francesi

Dalla Bce scudo anti speculazione sull'Italia. Partito il bazooka per comprare i nostri titoli

Alla Bce c'è ancora del lavoro da fare. L'emergenza creata dalla pandemia impone risposte rapide che l'Europa della politica fatica a prendere. Dopo lo scivolone di Christine Lagarde sugli spread, l'Eurotower continua invece a darne. Ultima in ordine di tempo la decisione, presa mercoledì sera, di accettare come garanzia per ottenere rifinanziamenti anche i titoli con pagelle non proprio da primi della classe. Ovvero, quelli con rating fino a BB, cioè due tacche al di sotto degli asset finora accolti come collaterali. A un patto: l'allargamento del perimetro è concesso solo per quei bond che fino al 7 aprile appartenevano ancora al club dell'investment grade, dove i soci devono avere valutazione pari almeno a BBB-.

Si tratta di una mossa preventiva con cui l'istituto di Francoforte ha di fatto prezzato un eventuale declassamento del rating dell'Italia da parte di Standard&Poor's, chiamata a pronunciarsi oggi. Il rischio che il titolo di merito creditizio di Roma, attualmente BBB, possa essere retrocesso a livello junk, spazzatura, è remoto. Un po' perché il nostro Paese ha ancora un margine di un paio di notch prima di diventare un fallen angel, un angelo caduto; un po' perché i disastri economici che sta creando il Covid-19 potrebbero indurre l'agenzia Usa a lasciare da parte la scure. E, in ogni caso, prima che la Bce respinga un titolo c'è bisogno del timbro nero, con la scritta junk, da parte di tutte e quattro le società di valutazione internazionale (Moody's, Fitch, Dbrs e, appunto, S&P).

La banca centrale ha però voluto mandare un messaggio preciso ai mercati, dove negli ultimi giorni lo spread fra Btp e Bund (ieri stabile a 247 punti) è tornato in forte tensione per le divisioni nella maggioranza di governo sul Mes, il fondo salva-Stati. Come dire: non tollereremo un attacco all'Italia. Si protegge noi, peraltro, anche per evitare che facciano una brutta fine i 200 miliardi di titoli di Stato tricolori in pancia, complessivamente, alle banche di Germania, Francia oltre che di Paesi rigoristi come Olanda e Austria. La mossa è stata inoltre un modo per sottolineare come il nuovo piano di acquisti per l'emergenza pandemica da 750 miliardi di euro non sia un monolite, ma un pongo plasmabile in base alle esigenze.

Altri passi sono ora attesi. Non è da escludere, già in occasione della riunione del 30 aprile, un allargamento del piano di acquisti. Ma ancor prima, forse entro la prossima settimana, potrebbe arrivare una nuova decisione. Ieri Morgan Stanley ne richiamava una in particolare: l'acquisto diretto di bond fallen angel. Sarebbe così compiuto l'allineamento con i provvedimenti di più recente varo da parte della Federal Reserve, che ha inserito nel proprio bilancio anche le obbligazioni declassate a livello di high yeld (più rischi in cambio di maggiori rendimenti). D'altra parte, la perdita dello status di investment grade rischia di diventare un fenomeno globale. L'Ocse ha stimato che 275 miliardi di dollari di obbligazioni societarie potrebbero perdere la tripla B entro la fine dell'anno.

Il pericolo? Una fuga di massa da questi titoli degli investitori professionali, come i

fondi d'investimento, che per statuto non possono tenerli in portafoglio. Uno dei modi più semplici per far sbandare i mercati. Proprio ciò che al tempo del coronavirus le banche centrali vogliono a tutti i costi evitare.

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