Le rivelazioni su Alexandre Benalla si susseguono. Dopo le ombre sul ruolo svolto come consigliere all'Eliseo, ecco quelle sulla gestione della sua vita privata, che finisce per coinvolgere pubblicamente anche il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Il 26enne, rivela il settimanale francese Closer, era iscritto a Tinder, la popolare applicazione per incontri. Nulla di male, si direbbe. Se non fosse che alcune foto caricate sul proprio profilo lo ritraggono a un passo dal presidente per farsi bello agli occhi delle potenziali spasimanti.
Mostrarsi accanto all'uomo più potente di Francia può generare un'attenzione particolare. E, magari, una richiesta per un'uscita. Così facendo Benalla viene ora accusato di essersi esposto, oltre al cattivo gusto di utilizzare la posizione lavorativa per guadagnare credito agli occhi di donne interessate a una relazione, al pericolo di geolocalizzazione. Per immaginare un incontro, infatti, Tinder richiede di specificare la posizione in cui ci si trova in quell'istante.
Nelle foto pubblicate ieri da Closer, che hanno ormai qualche mese, Benalla non appare con il suo vero nome, ma sotto lo pseudonimo di «Marte». Un alias che evoca il pianeta rosso, quello che nel sistema solare precede Giove. Un modo per rivendicare «un posto chiave nella galassia della macronia», scrive la rivista, visto che Macron è noto anche come Jupiter. Ma per le giovani che non hanno familiarità con l'astronomia, Benalla appare prima da solo, in abito scuro e atteggiamento rigoroso. Scorrendo le foto eccolo però circondato dai grandi del mondo: con Emmanuel Macron, poi vicino a Donald Trump.
«Marte. Uomo, 26 anni. Parigi». Descrizione minimale sul suo profilo come ce ne sono a centinaia nella capitale francese. Finché una ragazza riceve pochi mesi fa un «Super Like» (il massimo apprezzamento via Tinder) proprio dall'ex bodyguard dell'Eliseo. Incuriosita dalle foto, la giovane donna chiede di saperne di più, senza molto successo. Nel frattempo Le Monde, il 18 luglio scorso, pubblica il video con le violenze del 1 maggio che vede protagonista Benalla e tiene Macron sulla graticola da 18 giorni.
Non si sa se l'ex bodyguard utilizzi ancora Tinder (Closer lo conferma fino al 2017), ma la storia aggiunge una domanda all'entourage del presidente: Benalla potrebbe aver messo a rischio la sicurezza del capo dello Stato? Se i viaggi ufficiali di Macron sono infatti pubblici, non lo sono le attività private. La geolocalizzazione è molto facile, su Tinder. In caso di «abbinamento», vale a dire quando i proprietari di due profili si sono reciprocamente apprezzati, è possibile accedere alla distanza approssimativa tra i due individui. Ed anche se in molti ricorrono a una manipolazione del Gps solo per il gusto di «giocare», con coordinate fittizie che simulino una posizione, resta l'interrogativo sul modo in cui Benalla abbia usato l'app. Che si tratti della ricerca di un'avventura o dell'anima gemella, la tendenza è di aprire Tinder più volte al giorno per curare le proprie «storie». Così facendo, si trasmette la posizione molte volte.
Il 61% dei francesi pensava già che il presidente dovesse spiegarsi davanti alla commissione d'inchiesta parlamentare. Dopo quest'ultimo scoop, la Francia si divide: alcuni si chiedono se non sia eccessiva l'invasione nella privacy di Benalla.
Altri insistono nel dire che la vita di un individuo al centro del potere, che partecipa alla vita pubblica e alla sicurezza privata di Macron (come Benalla ha più volte specificato), sia invece di interesse collettivo per motivi di sicurezza.
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