«La manovra del governo contiene sicuramente cose giuste che raccolgono nostre proposte e rivendicazioni: proroga del taglio contributivo, risorse per rinnovare i contratti, primi investimenti da rafforzare sulla sanità, sostegni alla famiglia, proroga della detassazione sulla contrattazione di secondo livello». Luigi Sbarra, segretario generale Cisl, commenta con il Giornale manovra e piano pensionistico che il governo appresta a varare.
E quali invece gli aspetti che contesta?
«Non ci convincono i tagli sulle pensioni. Il governo si era impegnato a individuare soluzioni nel confronto con il sindacato. Ci sono elementi che vanno nella direzione opposta, irrigidendo i vincoli della Legge Fornero, non assicurando la piena indicizzazione all'inflazione delle pensioni oltre 4 volte l'assegno minimo, penalizzando i trattamenti dei lavoratori pubblici, lasciando senza soluzione il tema della pensione di garanzia per i giovani, non incentivando la previdenza complementare».
Per lei è corretto dare gli stessi soldi a chi va in pensione in anticipo rispetto a chi, invece, esce secondo i tempi previsti?
«Qui si parla di rispettare due principi sacrosanti e che il governo aveva detto di condividere. Primo: non tutti i lavori sono uguali, non possono esserlo di conseguenza neanche le regole pensionistiche. Secondo: il rispetto della libertà della singola persona a uscire prima dal mercato del lavoro senza vincoli imposti, pagando ovviamente il prezzo dei minori contributi versati. L'obiettivo, su cui l'esecutivo ci aveva dato rassicurazione, è intraprendere la strada che porti al superamento definitivo della Legge Fornero. In alcune bozze che abbiamo avuto l'opportunità di vedere si va in controtendenza, con lo strappo degli affidamenti che ci eravamo dati. Non accettiamo che gli accordi presi con il sindacato siano oggetto a valle di ulteriori scambi tra forze e partiti di maggioranza».
Cgil e Uil hanno già proclamato azioni di protesta, voi restate alla finestra.
«Per fortuna in Italia esiste un pluralismo sindacale. Ciascuno è libero di decidere in autonomia la propria linea. Aspettiamo il testo definitivo della manovra, pronti a valorizzare le cose buone e a chiedere modifiche su ciò che riteniamo sbagliato. Lo valuteremo nei prossimi giorni».
Le vostre priorità?
«Estendere un contributo di solidarietà anche alle multinazionali che in questi anni hanno registrato profitti altissimi: logistica, digitale, energia, farmaceutica. Si ragioni su un possibile incremento del prelievo sulle grandi - dico grandi - rendite finanziare e immobiliari. E poi c'è il tema aperto dell'evasione ed elusione fiscale che sottrae dalle casse statali quasi 100 miliardi l'anno. Ogni euro recuperato va restituito a lavoratori, pensionati e famiglie».
Giovani, donne e previdenza complementare: quale ricetta?
«L'obiettivo resta una pensione di garanzia per giovani e donne penalizzati da
carriere discontinue. E incentivare la previdenza complementare con un periodo più lungo di silenzio assenso, un fisco più vantaggioso per i fondi pensione e un grande piano nazionale per l'informazione e la comunicazione».
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