Benzina, tornano i cartelli salva-prezzi

Ripristinato l'obbligo di esporre il costo medio regionale dei carburanti. Pil rivisto al rialzo

Benzina, tornano i cartelli salva-prezzi
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Sì ai cartelli con i prezzi medi regionali dei carburanti nelle stazioni di servizio. Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta del ministero delle Imprese e sospeso la sentenza del Tar del Lazio, che aveva annullato il decreto che obbligava gli esercenti a esporre i totem. L'udienza per l'esame nel merito è fissata per l'8 febbraio 2024 e quindi non vi è l'assoluta certezza che la disposizione resterà efficace.

Il ministero guidato da Adolfo Urso ha ringraziato gli esercenti che hanno continuato ad aggiornare i prezzi medi «in questa fase di incertezza garantendo così la piena efficacia della strumento». Secondo il Mimit, grazie ai cartelli con i prezzi medi si è registrata una «sensibile riduzione» del margine di distribuzione in Italia, per la prima volta minore a quello degli altri grandi paesi europei e di un terzo inferiore a quello dello scorso anno. Ci sarebbe stato inoltre un calo dei prezzi che per la benzina, in due mesi, ha raggiunto circa 20 centesimi al litro, portandola al valore medio nazionale più basso dell'anno sulla rete stradale, 1,802 euro al litro.

Non è l'unica buona notizia della giornata. L'Istat ha rivisto al rialzo la stima del Pil del terzo trimestre migliorando quella preliminare diffusa a fine ottobre. Si passa dalla crescita zero a un +0,1% sia congiunturale sia tendenziale. Rimane comunque ferma a +0,7% la crescita acquisita per il 2023. La revisione è stata determinata dal contributo positivo dei consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private per 0,4 punti percentuali. Più in generale, è aumentato dello 0,3% il valore aggiunto dell'industria e dello 0,1% quello dei servizi, mentre risulta ancora in grave flessione l'agricoltura (-1,2%). L'aumento dell'occupazione è testimoniata da un +0,4% delle ore lavorate, mentre i redditi pro-capite sono cresciuti dell'1,1 per cento.

Intanto, in commissione Bilancio al Senato è stato chiuso l'esame degli emendamento al dl Anticipi, collegato alla manovra. Due le novità più rilevanti dell'ultimo giorno di votazioni. I mutui a tasso agevolato concessi ai dipendenti bancari sono stati «salvati» dalle nuove norme sui fringe benefit. È stato cambiato il metodo di calcolo: si tasserà, infatti, il 50% della differenza tra l'importo degli interessi calcolato al tasso ufficiale di riferimento vigente alla data di scadenza di ciascuna rata (e non più quello dell'anno in corso) o, «per i prestiti a tasso fisso, alla data di concessione del prestito», e l'importo degli interessi applicati al mutuo. Soddisfatti i sindacati bancari, a partire dalla Fabi, per la risoluzione di un problema che preoccupava la categoria.

Alleggeriti, inoltre, gli obblighi per gli affitti brevi. Un subemendamento a prima firma Ronzulli (Fi) prevede che l'installazione di estintori e rilevatori di gas spetterà solo ai locatori «che gestiscono nelle forme imprenditoriali» e non ai privati cittadini. Approvato poi il Codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti turistici o affitti brevi, con le relative sanzioni (fino a 8mila euro) per chi non lo possiede o non lo espone. Riassegnata al gruppo Toto la concessione delle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25, chiudendo per sempre un contenzioso che sarebbe costato allo Stato diversi miliardi. Una scelta condivisa sia dalla maggioranza che dall'opposizione.

Dopo l'Iva ridotta sugli integratori alimentari e quella azzerata per gli interventi estetici curativi, spunta invece una tassa sui prodotti aromatizzanti per le e-cig che, dal primo maggio 2024, potrebbero essere equiparati ai prodotti da inalazione senza combustione contenenti nicotina.

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