Beppe Grillo dà il"benvenuto tra gli Elevati" al premier dimissionario Giuseppe Conte, lasciando intendere che gradirebbe fortemente una sua riconferma a Palazzo Chigi. Il garante del M5S, sul suo blog, fa una vera e propria ode al presidente del Consiglio uscente, ripubblicando il post con cui lo aveva salutato all'inizio della sua avventura politica.
Secondo Grillo, Giuseppe Conte è stato il primo presidente del Consiglio"in tanti anni che nessuno riesce a deridere", grazie al suo "profondo senso di rispetto per le istituzioni", a cui si aggiunge "una chiara pacatezza ricca di emozioni normali, senza disturbi della personalità". E ancora: "Questo è Giuseppe Conte, giunto a noi dopo una serie di personcine davvero incredibili, come dimenticare le incredibili figuracce internazionali che ci hanno regalato?". Un nome, quello di Conte, frutto di un contratto che il Movimento stipula con "la Lega di Salvini, che in quel periodo era molto meno screditata del "partito democratico" oramai trasformato in un girone di filobanchieri dall'ex menomato morale di Firenze".
Grillo, infatti, non perde occasione di lanciare una serie di frecciatine a Matteo Renzi "il finto rottamatore, un guascone che compare su tutte le reti in una svendita di ferrivecchi ripetendo "venghino siori venghino" salito su a furor di europee, mancette e menzogne". Un premier che subisce gli ordini che arrivano da Bruxelles e che elimina "i diritti dei lavoratori", considerato"un tradimento senza alcuna decenza della storia del suo partito, di quella del paese e dei suoi sistemi di equilibrio sociale". Grillo dipinge Renzi come "un personaggio che scorre senza togliersi mai veramente dalle scatole che viene sostituito da un'altra pausa di nulla assoluto, difficile ricordarne il nome". Al contrario, Conte, con la sua levatura, ha "restituito una parte della dignità persa di fronte al mondo intero", una colpa che nessuno sembra volergli perdonare, secondo quanto sostiene Grillo. Il comico genovese è convinto che sia merito del professore di San Giovanni Rotondo se sono state approbate "riforme che questo paese aspettava dai tempi dell'Antica Roma".
Il garante del M5S chiede, quindi, di perdonare a Conte "le sue virtù", mossa considerata "un passo in avanti per il paese" e conclude: "Qualsiasi cosa che preveda di scambiare lui, come facesse parte di un mazzo di figurine del circo mediatico-politico, sarebbe una disgrazia".
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