Berlino chiede un test a chi è senza booster. Vienna rinvia l'obbligo di altri due mesi. Duterte arresta i No Vax

La Germania pensa al siero per legge, ma c'è l'opposizione dei Liberali. Non paga la crociata di Macron contro i negazionisti: persi 4 punti percentuali. Prosegue il braccio di ferro negli Usa

Berlino chiede un test a chi è senza booster. Vienna rinvia l'obbligo di altri due mesi. Duterte arresta i No Vax

In mezzo allo tsunami di contagi da Omicron, la strada che porta a forme di obbligatorietà vaccinale è sempre più partecipata, declinata in modi diversi: dalle multe fino all'arresto. I Paesi Ue si muovono in ordine sparso. Ma la stretta è globale. E l'obbligo non è un miraggio. Per tutte le fasce d'età vige già in Indonesia, Turkmenistan, Ecuador e Tagikistan. La Grecia lo introdurrà a breve per gli over 60, con 100 euro di multa al mese ai No Vax. Mentre la Germania annuncia linee più dure per entrare nei ristoranti, bar e pub. Per rallentare il virus, al più tardi dal 15 gennaio, a Berlino anche i vaccinati senza terza dose e i guariti dovranno esibire un test negativo: è il 2G plus, la versione più rigida del super green pass. A dirlo, il cancelliere Olaf Scholz dopo il vertice Stato-Regioni con i governatori dei Laender: tutti e 16 favorevoli. Il dibattito sull'obbligo vero e proprio di vaccinazione si terrà a fine gennaio. Al Bundestag, la resistenza è dei liberali. Intanto restano chiusi club e discoteche al coperto: vietato ballare. Aziende invitate allo smart working e cambia la quarantena per chi entra in contatto con un positivo: esentato chi ha il booster, due dosi o guariti. Per gli altri, 10 giorni d'isolamento se non ci si sottopone a tampone. I contagiati potranno fare un test dopo 7 giorni.

In Gran Bretagna, il premier Boris Johnson insiste invece su indirizzi meno restrittivi delle libertà personali fino al 26 gennaio. Da ieri Londra ha abolito il test pre-imbarco per entrare nel Paese, visto che «Omicron ha impatti limitati», dice BoJo. Stop anche all'auto-isolamento: solo un test rapido negativo entro 48 ore dall'arrivo.

Chi ricorre alle manette per i No Vax in strada è il presidente filippino Rodrigo Duterte: arresto per i non completamente vaccinati in giro. L'annunciata vaccinazione obbligatoria rallenta invece in Austria: possibile dal 1° aprile e non dal 1° febbraio. La società che gestisce le tessere sanitarie, Elga, dice che il registro vaccinale non è pronto, servono due mesi. E denuncia il mancato coinvolgimento e la difficoltà di registrazione di stranieri con domicilio ma senza numero di previdenza. Un caos, col governo fermo sulla posizione: da febbraio, dice, obbligo vaccinale per gli over 14.

In Francia, la linea del «far saltare i nervi» ai No Vax fa già pagare dazio a Emmanuel Macron: tra il 4 e il 7 gennaio, ha perso 4 punti di popolarità e più di un francese su due si dice scioccato. La polizia prevede oggi 30mila anti pass in piazza, con Marine Le Pen che dà al presidente del «piromane che fa saltare il dibattito sul Covid». A tre mesi dalle presidenziali, il super green pass all'italiana sarà lunedì al Senato per entrare in vigore il 15.

Finisce invece alla Corte suprema il braccio di ferro sull'estensione dell'obbligo al settore privato voluto dal presidente americano Joe Biden, che interessa oltre 80 milioni di lavoratori. I due decreti della Casa Bianca, in parte sconfessati dal Senato, prevedono l'immunizzazione per lavorare in tutte le imprese sopra i 100 dipendenti e nel settore sanitario, oltre a quello già in vigore in ambito federale. Texas e Florida evocano l'abuso di potere e certe aziende hanno fatto blocco: obbligo «illegittimo».

In attesa di decisione togata, Biden rivendica il rafforzamento dell'Obamacare che estende la platea di chi ha diritto all'assistenza. E incassa il sostegno alla stretta vaccinale dalla banca Citigroup. La multinazionale (210mila dipendenti, 70mila negli Usa) licenzierà i dipendenti No Vax entro il mese, avendoli preallertati a ottobre.

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