L'agenda di governo impegna Forza Italia sul fronte economico e su quello sanitario. Lo stesso Berlusconi ieri è rimasto in contatto con i suoi ministri e con i vertici del partito per mettere a punto l'agenda del partito per le prossime settimane e torna a chiedere con un post su Instagram «nuove regole per le quarantene e per la didattica a distanza» con la distribuzione gratuita delle mascherine ffp2 nelle scuole». «Forza Italia - scrive il leader azzurro - ha proposto al governo nuove regole. Crisi energetica e futuro del centrodestra: sono al lavoro per risolvere i problemi degli italiani». A incalzare, però, non è soltanto l'emergenza economico-sanitaria. Il dibattito sul futuro del centrodestra chiama in causa i vertici azzurri. Bisogna rendere conto delle trattative per il Quirinale e spiegare il perché di quell'andare dei partiti della coalizione in ordine sparso nelle trattative che ha dato all'opinione pubblica l'impressione di un «rompete le righe». L'idea del cosiddetto «partito repubblicano» secondo il modello americano, riproposto proprio ad Arcore domenica sera da Matteo Salvini, resta in piedi. Berlusconi in altri tempi, e in un altro quadro politico, era stato il primo a proporlo. Si è detto interessato e il confronto sul tema sicuramente non muore qui. Prima, però, Forza Italia è intenzionata a verificare la sintonia che si è creata - durante la crisi per l'elezione del Quirinale - con le altre forze che si raccolgono sotto il cappello del Partito popolare europeo. Sintonie e affinità che portano gli azzurri a sentire forte la suggestione per un centro più autonomo all'interno della coalizione di centrodestra. Da qui a pensare che Forza Italia possa avviare una sinergia elettorale con Italia viva in vista delle elezioni del 2023 ce ne corre. «Con Italia Viva si può collaborare su alcune grandi questioni come quella della giustizia dove c'è forte sintonia - dice il coordinatore nazionale degli azzurri, Antonio Tajani - Su alcune tematiche si può realmente lavorare con unità di intenti, però Italia Viva è il centro del centrosinistra». Insomma i tempi non sono così stretti. Almeno per ampie alleanze. Semmai è più interessante la proposta di un «patto dei moderati» avanzato dal governatore Giovanni Toti che più si avvicina a quella politica «senza strappi» e votata a «garantire la stabilità» cui si attiene Forza Italia. Che è poi il metodo che ha portato alla riconferma da parte di un'ampia maggioranza (più o meno la stessa che appoggia l'esecutivo Draghi) di Mattarella al Quirinale. Le elezioni di primavera (amministrative) si avvicinano. Ed è bene, come suggerisce la capogruppo al Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini, «ricomporre le polemiche nel centrodestra il prima possibile. «Noi stiamo lavorando coerentemente per rafforzare l'area popolare e moderata e allargare così il perimetro della coalizione e dei consensi - dice la Bernini - Il frazionismo è una malattia della sinistra da cui non dobbiamo né possiamo farci contagiare».
Le iniziative prese negli ultimi due giorni della crisi quirinalizia danno la misura della necessità per Forza Italia di distinguere la sua linea politica moderata.
Ma questo non vuol dire cambiare orientamenti, come spiega il capogruppo alla Camera Paolo Barelli parlando di legge elettorale e di una presunta spinta verso il proporzionale. «Forza Italia non si fa spingere da nessuno. Non abbiamo bisogno di essere spinti da nessuno, perché siamo collocati nel centrodestra con un nostro dna radicalmente europeo».
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