Berlusconi contro l'astensionismo. "Mette a rischio la democrazia"

Nella sua "pillola", il leader Fi si dice sconcertato dai sondaggi secondo cui 4 italiani su dieci non voteranno: "È un atteggiamento autolesionistico in un momento che è storico"

Berlusconi contro l'astensionismo. "Mette a rischio la democrazia"

«Votate, votate, votate. Altrimenti, il vostro sarà un comportamento autolesionista e quella italiana sarà una democrazia irrimediabilmente azzoppata».

Il tono di Silvio Berlusconi è grave e insieme allarmato, l'appello quotidiano sui social con la sua «pillola» stavolta è dedicato all'astensionismo, un fenomeno che da anni ma in particolare all'ultima tornata elettorale di giugno ha assunto proporzioni molto ampie. Quella del leader di Forza Italia è una denuncia che punta a scuotere gli indecisi, i delusi, gli arrabbiati, per portarli alle urne il 25 settembre.

La situazione, dice il Cavaliere è «incredibile», perché non si può accettare «che in quella che vuole essere una vera e compiuta democrazia ci sia un tasso di astensionismo del 40% a cui bisogna aggiungere l'11% di altri italiani che non sanno ancora per chi votare. C'è da chiedersi se siamo ancora in una democrazia».

Nel video sui social Berlusconi insiste sull'enormità del fenomeno che, secondo i sondaggi, potrebbe interessare anche la metà degli elettori, lui parla di ben 23 milioni di italiani che se non vanno a votare, «non capiscono l'importanza della scelta storica da compiere da tutti noi il 25 settembre». Si rivolge a questo grande bacino di cittadini che si tengono lontani dalle urne per vari motivi, dalla protesta generica al crollo della fiducia nella politica, dal disinteresse di chi non si sente rappresentato dai partiti alla delusione ideologica o al distacco pessimista. Evidentemente, il leader di Fi è convinto che in questo mondo sommerso ci siano anche molti voti persi dal suo partito e che è possibile recuperare in questa occasione in cui la vittoria sembra ad un passo e gli azzurri vogliono pesare nella coalizione.

Il Cav ce la mette tutta per far sì che cambino idea, dimostrando che partecipare alla politica non è nulla di astratto ma riguarda problemi concreti e quotidiani di tutti. «Davvero - chiede, in modo retorico - non vi importa delle vostre pensioni e non vi importa di dover pagare tasse così alte? Siete contenti se siete lavoratori dipendenti che il vostro stipendio venga più che dimezzato dallo Stato portandosene via una fetta importante con il cuneo fiscale? Davvero siete contenti se siete stati assolti da un'accusa in tribunale, dopo anni di processo, di angosce, di spese e di essere richiamati in giudizio e di continuare ad essere processati all'infinito? Non credo davvero che possiate essere contenti». Le «pillole» quotidiane di Berlusconi sui social hanno fin qui riguardato i punti del programma azzurro, su giustizia, fisco, energia, lavoro... Questa volta il suo appello è più largo e preoccupato e punta comunque alla partecipazione, anche se ovviamente per il Cav è a Fi nel centrodestra che devono andare i consensi.

«Votare è vostro interesse - dice ancora l'ex premier-, non è solo un vostro diritto ma una vostra precisa convenienza e un dovere verso voi stessi, i vostri figli e il vostro Paese».

In fondo, nella breve clip arriva l'indicazione per la scheda elettorale: «Non andare a votare è un comportamento autolesionista, perché noi di Forza Italia, se il 25 settembre avremo il vostro sostegno, potremo mettere fine a tutte queste ingiustizie. Dovete andare a votare e, naturalmente, dovete votare per noi di Forza Italia. Nessun altro mai in Italia sarà in grado di fare quello che noi ci impegniamo a fare con voi».

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