«L'abbiamo scampata bella anche stavolta» scherza al San Raffaele Silvio Berlusconi mentre lo trasferiscono dal reparto di terapia intensiva alla suite del sesto piano, padiglione Diamante. Sta bene. «Ma non verrà dimesso prima di lunedì» è lapidario Alberto Zangrillo. In qualità di suo medico di fiducia frena le voci, un po' troppo azzardate, che circolano all'interno del partito sul suo ritorno in pista. Lui ragiona da medico. Punto. E non ci sono campagne elettorali che tengano. Se dovrà essere posticipato qualche appuntamento elettorale, che si rivedano le agende e lo si sposti. La priorità è la salute di Berlusconi. E d'accordo che con l'ex premier sono tutti abituati al colpo di scena, ma forse ci si dimentica che in ballo c'è un uomo di 82 anni che, seppur combattente e pieno di vita, ha pur sempre subito un intervento chirurgico per occlusione intestinale. L'operazione, durata un paio di ore, svolta da Zangrillo e dal professor Riccardo Rosati, responsabile dell'Unità operativa di Chirurgia gastroenterologica del San Raffaele, è andata liscia ma, come è ovvio e come accadrebbe anche per un paziente di quarant'anni, qualche giorno di riposo è necessario.
«Per questo - spiega Zangrillo - io e Rosati abbiamo dato ordine che gli unici a poter vedere Berlusconi siano i suoi famigliari, nessun altro. Il riposo è fondamentale per consentire un adeguato recupero». Anche perché si sa che, una volta sceso dal letto, l'ex premier non sarà disposto a seguire la classica convalescenza di un qualsiasi altro paziente. Non a tre settimane dal voto.
«L'operazione - aveva spiegato nei giorni scorsi il medico, direttore dell'Unità operativa di Anestesia e rianimazione - è figlia di un vecchio intervento e una briglia aderenziale ha determinato un'occlusione intestinale. Berlusconi è sereno e come suo medico non potevo sperare di meglio».
Ieri mattina il leader di Forza Italia è stato trasferito nella stanza di degenza ma a quanto pare già in terapia intensiva ha più volte chiamato gli infermieri per chiedere di levargli tubi e tubicini. Un classico «alla Berlusconi»: ha dormito poco e ha dimostrato di essere più che reattivo.
Un po' più rilassato anche il figlio Pier Silvio, amministratore delegato di Mediaset, che ieri, uscendo dal reparto ha commentato: «Mio papà sta bene. È stata una bella botta però ha superato l'intervento alla grande. È un uomo forte e anche questa vicenda è stata un insegnamento, lo dico da figlio, perché ha uno spirito unico, davvero». E parlando della volontà del padre di riprendere al più presto la campagna elettorale per le Europee, ha sottolineato: «Adesso starà a lui ma, conoscendolo, penso che sia pronto per la volata finale». A tutti quelli che sperano che Berlusconi recuperi al più presto tutti gli appuntamenti elettorali, il figlio ha risposto: «Mi auguro che lo faccia con un po' di riguardo.
A visitare il padre nel pomeriggio è arrivata anche Marina, presidente di Mondadori, che martedì scorso, giorno dell'intervento, non si è mossa un attimo dall'ospedale. «Papà sta bene, sta recuperando velocemente - ha confermato - Ancora una volta ci sta dimostrando di che tempra è fatto: una vera roccia, nel fisico ma anche nello spirito, un vero esempio per tutti noi». Sui tempi di dimissione, Marina Berlusconi ha parlato col cuore, da figlia: «Mi auguro che per una volta metta se stesso e la sua salute davanti a tutto e a tutti. Anche se noi sappiamo come è fatto, non si è mai risparmiato, non ha mai rinunciato a combattere, a lottare per le sue idee, per quello in cui crede».
Tuttavia, ha concluso, «mi rendo conto che, visto il momento in cui stiamo vivendo, di personalità come lui, con la sua competenza, la sua esperienza e saggezza c'è moltissimo bisogno». Ma lui è così, è un combattente». Anche Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, ha portato all'amico un breve saluto. «È forte» ha commentato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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