Berlusconi a Letta: con noi al governo la patrimoniale non passerà mai

Il leader azzurro torna a parlare di fisco e avverte la sinistra: "Successioni e donazioni sono già pesantemente colpite". Oggi a Roma verrà presentato il logo elettorale di Forza Italia

Berlusconi a Letta: con noi al governo la patrimoniale non passerà mai

In tempi non sospetti lo aveva detto: scenderò in campo. «E anche questa volta per vincere». Berlusconi è tornato una macchina da guerra. Ogni giorno sue interviste compaiono su giornali e in radio. E i suoi mini-spot elettorali sui social stanno diventando un appuntamento fisso di questa campagna elettorale.

Oggi Berlusconi verrà intervistato a Radio 24 dove, presumibilmente, si tornerà a parlare di tasse e di riforma fiscale. Temi, questi, sui quali il leader di Forza Italia punta per lanciare la sua personale campagna elettorale.

E dopo la flat tax (che realisticamente vuole al 23%, a differenza di quanto fatto poi da Salvini che ha abbassato l'asticella al 15), nella sua pillola quotidiana lanciata ieri sui social network Berlusconi è tornato sul tema della patrimoniale. D'altronde mesi scorsi il dibattito politico si era acceso su questo tema. Era ancora l'epoca in cui non si credeva possibile la caduta dell'esecutivo guidato da Draghi. E a sinistra avevano rilanciato questa ipotesi. Forza Italia aveva fatto muro. Così come ha bloccato ogni tentativo di lasciare libero spazio nella legge delega sulla riforma fiscale a un radicale ripensamento del Catasto fino al momento in cui il governo non ha dato ampie e granitiche rassicurazioni che non si sarebbe provveduto a un aumento degli estimi catastali. Così ora Berlusconi è tornato sul tema, imputando proprio al segretario del Pd l'idea di una patrimoniale e di voler finanziare con una dote per i diciottenni con un'ulteriore tassa sulle successioni. «Letta ha già annunciato che vuole introdurre una imposta patrimoniale sui nostri risparmi e una tassa sulle successioni - spiega Berlusconi nella sua pillola quotidiana - noi non approveremo mai una imposta del genere sulla casa, che per noi è sacra». Stesso ragionamento per quanto riguarda l'ipotesi di nuove imposte sui risparmi, sulle donazioni e sulle successioni. «Sono soldi guadagnati onestamente e già pesantemente tassati - ricorda il leader azzurro -. E per questo ogni italiano ha diritto di usarne come meglio crede. Soprattutto per garantire un futuro ai propri figli e ai propri nipoti». Già nei giorni scorsi il leader azzurro aveva ricordato che fu proprio l'esecutivo da lui guidato, il solo a ridurre il peso fiscale. «I miei governi sono comunque riusciti a mantenere la pressione fiscale sotto il 40% mentre ora è al 43,6%». Ed ecco che l'idea della flat tax al 23% va letta in questa direzione. Come un elemento di continuità con quell'esperienza di governo

Il 25 settembre, quindi, rappresenta una data fondamentale per far ripartire l'Italia da dove si era fermata. Cioè, come insiste Berlusconi, da un rilancio dell'economia come immaginata e voluta dal governo Draghi il cui lavoro deve essere portato avanti a partire dal rispetto del Piano nazionale di ripresa e resilienza e degli aiuti e delle indicazioni fornite dalla Commissione europea. D'altronde il legame con l'Unione europea rimane fondamentale per le prospettive politiche di Forza Italia. Oggi, in occasione della presentazione alla stampa del programma elettorale da parte del coordinatore nazionale Antonio Tajani, verrà mostrato il logo di Forza Italia che comparirà nella scheda elettorale.

Il logo (visibile anche alle spalle di Berlusconi nel video della sua ultima «pillola quotidiana) contiene, infatti, un preciso riferimento al Partito popolare europeo, principale attore - a livello europeo - della gestione dell'emergenza planetaria del Covid prima, e della crisi energetica e internazionale poi, con l'invasione russa in Ucraina.

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