Roma. «Ahò e che gli hanno dato? Sembra ringiovanito di vent'anni!», dice la signora in rosa dando di gomito all'amico. «Tante volte l'hanno dato per finito, ma torna sempre!», risponde l'altro sventolando con forza rinnovata la bandiera di Forza Italia.
Sarà che in mezzo la gente Silvio Berlusconi dà sempre il meglio di sé, sarà che la piazza lo galvanizza, ma quando il leader azzurro dà il via alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale del centrodestra, tra la gente riunita a Roma c'è entusiasmo misto a soddisfazione e anche sorpresa. C'è la consapevolezza che lui, l'uomo di Forza Italia, è alla sua ennesima discesa in campo e che sia l'ultima non si può mai dire. Sul palco tutto azzurro il Cavaliere si sente nella giusta cornice e compare con Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Maurizio Lupi, accanto ha anche Antonio Tajani. Sarà la foto che li ritrae insieme dopo due anni, dal comizio di Ravenna per le Amministrative. «Sentiamo il dovere di rispondere alla vostra domanda di unità», dice. L'ex premier parla, da padre nobile del centrodestra, della coalizione che ha fondato e dei suoi governi. «Mettiamo a disposizione del Paese la nostra competenza, la nostra esperienza, il nostro cuore!». Indica gli avversari in casa, la sinistra, e quelli nel mondo, la Cina che egemonizza con cultura e strategia economica.
«Eccoci finalmente qui - inizia -. Siamo in tanti, sventolano le bandiere di Fi, della Lega di Fratelli d'Italia, di Noi moderati, anche le bandiere tricolore dell'Italia». Ringrazia chi l'ha presentato come «l'uomo che ha fondato il centrodestra, l'ultimo presidente del Consiglio eletto dal popolo, il grande statista rispettato in tutto il mondo...». La battuta è nel suo repertorio: «Chi l'ha pagato? Ha detto così tante cose buone su di me che non le ho mai sentite tutte insieme». Poi, arringa la folla che straripa in piazza del Popolo. «Siamo la maggioranza naturale del Paese, in ogni elezione, la nostra è sempre la stessa risposta: l'Italia non vuole essere governata dalla sinistra!».
Gli applausi uniscono i suoi fan a quelli degli altri leader. E il suo intervento traccia il filo rosso che tiene insieme le forze del centrodestra, la sua storia. «Sono sceso in campo 28 anni fa per evitare la presa del potere di un ex partito comunista che aveva cambiato il suo nome ma non le sue idee né i protagonisti. Volevamo evitare la deriva statalista, giustizialista, autoritaria, che mette ancora in pericolo la libertà, valore che viene anche prima Stato». Gli altri poi parleranno del programma, delle proposte elettorali, lui traccia lo scenario che legittima la coalizione e Forza Italia al centro di essa.
«La missione dei nostri governi - spiega - è stata liberare gli italiani dall'oppressione fiscale, burocratica, giudiziaria, con le nostre 36 riforme in 10 anni di governo abbiamo cercato di trasformare lo Stato da ostile ad amico dei cittadini, di rafforzare l'economia, di non lasciare indietro nessuno. Tra oltre 60 governi, siamo stati i soli a non mettere mai le mani nelle tasche degli italiani». Gli applausi lo interrompono. «A non aumentare le tasse - continua -e abbassare sotto il 40 per cento la pressione fiscale, che oggi è al 44. Abbiamo mantenuto la disoccupazione sotto la media europea, dato speranza ai giovani, abolendo il servizio militare obbligatorio, investito nel Sud e azzerato gli sbarchi dei clandestini nel 2010, anni prima che la sinistra permettesse l'invasione incontrollata». Ricorda, Berlusconi, la sua «straordinaria» politica estera che ha messo insieme Usa e Russia a Pratica di mare, per mettere fine alla guerra fredda dopo 50 anni. Ora il Cav vuole «un'Europa migliore, dei cittadini, protagonista nel mondo come potenza militare». Gli applausi salgono mentre parla della necessità di superare il voto all'unanimità per il sistema a maggioranza qualificata. «Solo così - incalza - l'Europa potrà essere protagonista e contrastare la Cina, che è ancora un totalitarismo comunista». Dell'Ucraina non parla, ma a Porta a porta spiega che «Putin è stato spinto a inventarsi l'operazione speciale. Voleva sostituire Zelensky con un governo di persone perbene».
Nel comizio romano dice: «Possiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto insieme nei 10 anni a Palazzo Chigi». Parla del passato e del futuro. «Vogliamo un'Italia in cui lo Stato con lo strumento fiscale non espropri i cittadini dei risparmi. Abbiamo un grande futuro da realizzare insieme». La stoccata sulla giustizia non può mancare ed è per i giudici che «usano il loro potere per colpire gli avversari politici».
Per realizzare tutto questo il 25 c'è «l'imperativo categorico di votare e votare Fi nel centrodestra».Chiude, Berlusconi, con un incitamento corale: «Diciamo insieme: Viva Giorgia, viva Fdi, viva Matteo, viva la Lega, viva Fi, viva la libertà!».
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