New York. Obbligo del vaccino per tutti i dipendenti federali senza l'alternativa del tampone. L'America di Joe Biden corre nella lotta alla pandemia per arginare la diffusione della variante Delta. Mentre in Italia il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha spiegato che verosimilmente il Green Pass diventerà obbligatorio per tutti i dipendenti pubblici, il presidente Usa preme sull'acceleratore e annuncia nuove più rigorose regole contenute in un piano in sei punti.
Dopo l'emorragia di consensi in seguito al caotico ritiro dall'Afghanistan, Biden in casa deve far fronte a un rallentamento dell'economia causato dalla crescita dei casi di Covid (con una media giornaliera di circa 150 mila contagi e quasi 1.400 decessi). La novità maggiore nella nuova strategia di Washington riguarda proprio l'obbligo vaccinale non solo per tutti i lavoratori federali, ma anche per i dipendenti di appaltatori che lavorano con il governo (una mossa che riguarda 2,1 milioni di persone), senza la possibilità peraltro di sostituire l'immunizzazione sottoponendosi regolarmente al tampone, come concesso sino ad ora.
«Gli impiegati federali avranno 75 giorni per vaccinarsi. Se si rifiutano saranno sottoposti a un procedimento disciplinare», ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. Pure il dipartimento della Difesa, il dipartimento degli Affari dei veterani e l'Istituto nazionale di sanità hanno deciso di imporre il medesimo obbligo ai loro 2,5 milioni di dipendenti. Non ci sarà un passaporto vaccinale obbligatorio a livello nazionale, ma il comandante in capo ha lanciato un appello alle imprese ad adottare norme più rigide: «Crediamo che il settore privato abbia un ruolo in questa battaglia», ha spiegato la Casa Bianca. Ad esempio, chiedendo la prova vaccinale in ristoranti, bar e altri luoghi.
Per quanto riguarda la scuola, il presidente vuole mantenere gli studenti nelle classi non solo per questioni didattiche e di relazioni sociali dei bambini e ragazzi, ma anche per consentire ai loro genitori - alle donne soprattutto - di tornare in ufficio. La ricetta è più test, obbligo di mascherina e, se possibile, anche di vaccino, come si appresta a fare il distretto scolastico di Los Angeles, il più grande del Paese con 600mila studenti. Tra gli altri obiettivi di Biden c'è poi l'avvio entro fine settembre della terza dose, il cosiddetto «booster», anche se i dettagli ancora non sono chiari. A livello internazionale, invece, il comandante in capo vuole organizzare un summit globale per rispondere alla crisi del covid e aumentare le forniture di vaccini per le nazioni in via di sviluppo: vertice che potrebbe tenersi durante l'Assemblea Generale dell'Onu, nella settimana dal 20 di settembre. La Casa Bianca ha già notificato la propria intenzione ad alcuni Paesi, anche se non ha ancora spedito inviti formali.
L'obiettivo è quello di coordinare meglio la lotta al virus su scala planetaria, ad esempio migliorando la produzione e la distribuzione dei vaccini negli Stati meno sviluppati, ed esplorando la possibilità di una cooperazione sulla ricerca. Non si sa ancora, però, se l'amministrazione Biden si impegnerà a donare altre dosi di vaccino all'estero, un'ipotesi che è stata discussa negli ultimi giorni.
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