Biden prova a difendersi e minaccia l'Isis: "Con voi la faremo finita"

Discorso alla nazione del presidente Usa. Critici Trump e anche i media liberal: disastro morale

Biden prova  a difendersi e minaccia l'Isis: "Con voi la faremo finita"

Fucile impugnato con la canna rivolta verso il basso, elmetto in testa, mimetica e anfibi con cui muove gli ultimi passi sul suolo afghano. È l'immagine in notturna del generale a due stelle Chris Donahue - Comandante della U.S. Army 82nd Airborne Division - che sale sul C-17, ultimo militare statunitense a lasciare l'Afghanistan dopo 19 anni, 10 mesi e 24 giorni di missione americana, il fotogramma consegnato alla storia con cui gli Usa archiviano la loro guerra più lunga. Conflitto terminato sulla base degli accordi stipulati da Donald Trump a Doha e attuati dal suo successore Joe Biden. «La guerra in Afghanistan è finita» dice il presidente parlando alla nazione e tentando di difendere le sue controverse scelte: l'evacuazione è stata «uno straordinario successo». Ma i repubblicani lo attaccano e viene duramente criticato anche da quelli che lo hanno sempre difeso, con i media liberal che lo accusano di «disastro morale». «Gli ultimi 17 giorni hanno visto le nostre truppe eseguire la più grande evacuazione aerea nella storia degli Stati Uniti, portando via oltre 124 mila americani, cittadini dei Paesi nostri alleati e afghani alleati dell'America. Lo hanno fatto con coraggio impareggiabile, professionalità e risolutezza», ribadisce invece Biden: «La scadenza del 31 agosto non era una data arbitraria, era per salvare vite americane. Tutte le scommesse sarebbero saltate se fossimo rimasti dopo». Poi ammette che «ci sono ancora 100-200 americani in Afghanistan», ma assicura che «per loro non c'è nessuna scadenza, li faremo uscire se vogliono uscire». Il segretario di stato Antony Blinken, da parte sua, garantisce che gli Usa restano impegnati, anche dopo il ritiro, ad aiutare tutti gli americani che vogliono lasciare il Paese. Ma nel frattempo conferma il ritiro della rappresentanza diplomatica da Kabul, trasferita a Doha, in Qatar. «Era il momento di porre fine a questa guerra. C'è un mondo nuovo e dobbiamo difendere gli Usa da nuove minacce, dobbiamo affrontare le sfide di questo secolo e la competizione con la Cina o la Russia» ripete invece Biden: «Mi prendo la responsabilità per tutte le decisioni prese. Non volevo continuare questo conflitto per sempre». E rivolto ai militanti dell'Isis-k, avverte: «Con voi non abbiamo ancora finito». Le sue parole non hanno tuttavia convinto i critici riguardo la gestione del ritiro. «Biden ha creato un disastro, abbandonando degli americani e i nostri interessi», ha denunciato la numero uno del partito repubblicano, Ronna McDaniel: «Questo prova quello che sapevamo già: Biden è incapace di servire come comandante in capo». «Ha abbandonato degli americani alla mercè dei terroristi», ha aggiunto il leader dei repubblicani alla Camera, Kevin McCarthy. Ma non sono solo gli avversari politici a criticare le mosse dell'inquilino della Casa Bianca. Anche il Washington Post, sempre piuttosto benevolo nei confronti del presidente, in un editoriale, ha definito la frettolosa e caotica ritirata da Kabul che ha lasciato indietro «migliaia di persone, compresi gli ex interpreti e le loro famiglie» un «disastro morale, attribuibile non alle azioni del personale militare e diplomatico, che è stato coraggioso e professionale di fronte a pericoli mortali, ma agli errori, strategici e tattici di Biden e della sua amministrazione». Per la Cnn, invece, «il trauma delle due settimane dopo la caduta di Kabul ha già lasciato un segno indelebile sulla presidenza di Biden e sulla reputazione dell'America tra i suoi alleati».

«Lui può vantare di avere avuto il coraggio di porre fine a una guerra che era stata persa da tempo - ha proseguito l'emittente di Atlanta - ma i suoi errori di calcolo hanno permesso ai repubblicani di costruire una narrativa che porteranno fino alle elezioni di Midterm del prossimo anno».

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