Biden, saluto amaro ai Dem. I pro-Pal spaventano Kamala

Il discorso del presidente apre la convention di Chicago. Timori di scontri. I manifestanti: "Nessun cessate il fuoco, nessun voto"

Biden, saluto amaro ai Dem. I pro-Pal spaventano Kamala
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La Convention democratica di Chicago si apre con le tensioni per la guerra a Gaza e il commiato di Joe Biden, che segna l'inizio dell'era di Kamala Harris. Al centro della prima giornata della kermesse c'è il discorso del presidente in carica, che passa il testimone alla sua vice e rivendica allo stesso tempo la sua eredità politica. Ma le sue parole, precedute dall'omaggio della first lady Jill, hanno un sapore amaro, visto che solo qualche settimana fa doveva essere lui incoronato dal partito, mentre ora si ritrova a congedarsi dopo il passo indietro quasi obbligato del mese scorso.

Grandi protagoniste sono anche le proteste, con decine di migliaia di persone arrivate in città per chiedere un cambio di passo, in particolare riguardo il sostegno a Israele. I filo-palestinesi si sono dati appuntamento a Union Park per poi marciare verso l'United Center, dove si svolge la Convention. Le manifestazioni contro la guerra a Gaza sono le maggiori della settimana e quelle che agitano di più la polizia, perché in piazza ci sono fiumi di persone con l'unico obiettivo di mostrare tutta la loro rabbia per quanto sta accadendo nella Striscia «con la complicità» degli Stati Uniti e dei democratici. E la minaccia neanche troppo velata è contenuta nei molti cartelli sventolati dai partecipanti: «Nessun cessate il fuoco, nessun voto». Così come nelle parole pronunciate domenica sera dai manifestanti anti-Israele che hanno interrotto la festa dei delegati alla vigilia della Convention accusando i dem di «finanziare il genocidio», e lanciando un avvertimento chiarissimo: «Benvenuti alla settimana dell'inferno». Il governatore dell'Illinois, il democratico JB Pritzker, ha schierato circa 250 membri della Guardia Nazionale (oltre a 12 mila poliziotti), pur cercando di tranquillizzare la popolazione: «Nessuno si aspetta che dovremo usarla, ma vogliamo essere sicuri di avere le risorse necessarie», ha detto.

Già nel pomeriggio di ieri - riportano i media - sono scattati alcuni piccoli scontri tra i presenti e gli agenti, anche se inizialmente la maggior parte delle proteste è stata pacifica. «Chiediamo un cessate il fuoco duraturo e che i palestinesi possano vivere in sicurezza e dignità. Mettiamo fine al genocidio in Palestina», urla una delle organizzatrici di Bodies Outside of Unjust Laws, coalizione per i diritti Lgbtq+ e a tutela dei diritti riproduttivi delle donne. Fra le bandiere palestinesi compaiono pure cartelli a sostegno dell'aborto incondizionato (a dispetto della decisione della Corte Suprema di smantellarle la storica sentenza che lo legalizzò a livello federale nel 1973), ma la maggior parte dell'attenzione è concentrata su Gaza. «Siamo qui oggi per dire ad Harris che molte persone non voteranno per lei se continua a mandare armi e fondi a Israele partecipando al genocidio», dice una giovane con il volto coperto da una mascherina. «L'amministrazione Biden-Harris continua a inviare denaro a Israele, deve smetterla», sottolinea un altro al grido di «liberate la Palestina». Nella piattaforma votata dai delegati democratici si ribadisce il sostegno a Israele, la condanna l'attacco di Hamas del 7 ottobre e si sostiene un «immediato e duraturo cessate il fuoco» e il rilascio degli ostaggi. Non c'è invece alcuna menzione a un possibile embargo delle armi allo Stato ebraico, chiesto dai pochi delegati uncommitted del partito. Il Wall Street Journal, invece, ha chiesto alla Harris un messaggio contro l'odio antisemita, denunciando «le voci nel suo partito contro Israele e, in modo crescente, antisemite. Questo tempo così pericoloso per gli ebrei lo diventerà ancora di più, a meno che i leader non si oppongano agli odiatori»».

E dentro la Convention, per la prima volta nella storia politica americana, ci sono pure 200 influencers della Generazione Z.

Sul palco in questi giorni saliranno Deja Foxx, Nabela Noor, Carlos Eduardo Espina, Olivia Julianna e John Russell, star dei social da milioni di follower, con l'obiettivo di conquistare il voto dei giovani sotto i 30 anni.

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