Il mantenimento del coprifuoco fino alle 22, oltre a limitare le libertà individuali di ogni cittadino, genera gravi ripercussioni anche da un punto di vista economico. Se giustamente si è posta particolare attenzione al tema dei ristoratori, in difficoltà a servire la cena con i clienti costretti non solo ad alzarsi dal tavolo alle dieci ma a dover già essere a casa propria, si sono poco sottolineate le ripercussioni di questa decisione sul mondo della cultura e dello spettacolo.
A colmare la lacuna ci ha pensato il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni che ha avanzato due proposte indirizzate al governo per aiutare un settore messo a dura prova dalla pandemia.
Secondo il sottosegretario è necessario inserire nei biglietti degli spettacoli l’orario di fine per permettere agli spettatori di rientrare a casa propria oltre il coprifuoco, una sorta di autocertificazione che permetterebbe di prolungare la durata di manifestazioni teatrali, film, concerti oltre le 22.
A ilGiornale.it, la Borgonzoni spiega che l’obiettivo è dare certezze al mondo della cultura: “Anche se probabilmente il coprifuoco non rimarrà durante l’estate, i titolari di arene e teatri all’aperto devono organizzarsi già da ora e non possono basarsi su sentimenti o auspici, il governo dovrebbe perciò introdurre una norma che permetta di utilizzare i biglietti in cui è inserito l’orario di termine degli eventi culturali come se fosse un pass. Per esempio, se da Bologna voglio andare a vedere uno spettacolo all’Arena di Verona, devo avere tutto il tempo di tornare”.
Uno strumento facile da controllare che permetterebbe di individuare eventuali furbetti velocemente ma al tempo stesso eviterebbe al mondo della cultura di diventare “prigioniero del sole” con garanzie e sicurezze per le riaperture dell’intero comparto.
Si tratta di una proposta che va di pari passo con l’idea di ripetere in Italia il concerto-esperimento con cinquemila partecipanti organizzato a Barcellona in cui non sono stati riscontrati casi di coronavirus, per partecipare all’evento era necessario indossare una mascherina Ffp2 ed essersi sottoposti a un test antigienico.
"Come proponiamo già da tempo, per favorire la ripartenza di medi e grandi eventi dal vivo, in sicurezza, basta attenersi a protocolli, che passino, dove possibile, dai tamponi prima dell’ingresso all’uso delle mascherine durante lo spettacolo. Queste misure potrebbero essere mantenute sino a vaccinazione ultimata per le categorie più deboli, studiando modi affinché non gravino sui singoli eventi come spese. Bisogna iniziare, inoltre, a fare test per ampliare la capienza più possibile e in sicurezza, anche oltre le possibili deroghe e per farlo vanno iniziati test del genere- spiega la sottosegretaria -.
Grandi arene all’aperto, tipo quella di Verona, attendono di ripartire con deroghe sulla capienza e coprifuoco”.Il rischio di non adottare queste misure è che il mondo della cultura resti ancora una volta indietro e trasformando la tanto agognata ripartenza prevista per l’estate, in un’occasione mancata.
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