La situazione è chiarissima: agli italiani non va giù una maggioranza sorretta da voti raccogliticci e raccattati in seguito a manovre di palazzo per evitare il ritorno al voto. Nello specifico il 53% degli elettori non si ritiene soddisfatto dai miseri 156 voti di fiducia incassati dal premier al Senato e, dato piuttosto curioso, tra questi troviamo il 35,9% dei sostenitori del Partito democratico. A rivelaro è un sondaggio su cui Alessandra Ghisleri ha posto l'attenzione per analizzare l'attuale quadro politico, che vedrebbe il centrodestra stravincere qualora si dovesse andare alle urne.
La direttrice di Euromedia Research ha preso in considerazione 3 scenari: quello attuale che rispecchierebbe i partiti in campo, quello con il partito di Giuseppe Conte e quello con il presidente del Consiglio come capo politico del Movimento 5 Stelle. Senza dimenticare che con l'attuale legge elettorale la soglia di sbarramento è fissata al 3% e ad oggi, dopo l'approvazione del taglio dei parlamentari, avremmo 600 eletti di cui 400 alla Camera e 200 al Senato.
Centrodestra promosso
La nota sondaggista ha riferito che nel primo caso la coalizione formata da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega sfiorerebbe il 50% delle preferenze, ottenendo ben 210 seggi. Invece le forze che compongono l'attuale governo si attesterebbero tra il 36% e il 37% con 159 seggi: il Pd raggiungerebbe il 19,5%; i grillini si fermerebbero al 14,3%. Nella seconda opzione prenderebbe quota il partito del premier che con il 10,4% riuscirebbe a conquistare all'incirca 50 seggi come il M5S. I suoi voti arriverebbero soprattutto dall'elettorale dem e pentastellato. Il centrodestra si attesterebbe sui 201 seggi. Nell'ultimo scenario verrebbe ampliato il consenso dei 5 Stelle grazie alla leadership di Conte, con un 20,2% e 92 seggi assegnati. Tra Azione di Carlo Calenda e +Europa di Emma Bonino ci sarebbe la distribuzione di 22/23 seggi.
La Ghisleri su La Stampa però ha fatto notare come sia fondamentale analizzare l'importanza del contesto: nella rilevazione di un ipotetico partito di Giuseppi realizzata tra settembre e ottobre 2020 - ovvero senza la fase di stallo politica dopo la mossa di Matteo Renzi - la percentuale arrivava a un semplice 4%. Gli italiani sono fortemente perplessi di fronte alla situazione creatasi: in molti non hanno capito le ragioni che hanno spinto Italia Viva a ritirare la delegazione, ma parallelamente tanti sono rimasti sconcertati vedendo le immagini del Senato tra assembramenti e voti all'ultimo secondo convalidati al Var.
Intanto la domanda che si pongono gli addetti ai lavori non ha ancora trovato risposta: il presidente del Consiglio, che sembra stia beneficiando di queste circostanze, sta valutando la possibilità di presentarsi davanti al giudizio degli elettori prima dell'inizio del semestre bianco?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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