La bomba migranti aleggia sul governo: duemila sbarcati soccorsi a Lampedusa

Mentre la politica è concentrata sul Colle, il leghista Molteni lancia l'allarme: raddoppiati gli arrivi rispetto al gennaio dell'anno passato

La bomba migranti aleggia sul governo: duemila sbarcati soccorsi a Lampedusa

In piena emergenza politica dovuta all'elezione del Presidente della Repubblica, a Lampedusa arriva un altro barcone con 280 migranti e 7 cadaveri. L'ennesimo viaggio della speranza che il governo e in particolare il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese non sono riusciti a bloccare, perché dopo anni di chiacchiere e visite più o meno ufficiali nei Paesi di partenza degli immigrati, non si è ancora fermato il traffico di esseri umani. Solo nel 2021 sono giunti sulle nostre coste 67mila clandestini.

«Nel silenzio generale - commenta il sottosegretario Nicola Molteni - nei primi 25 giorni di gennaio siamo a oltre 2mila sbarchi. Il doppio dello stesso periodo del '21. Un dato che deve allarmare e preoccupare. Gli arrivi di Lampedusa di questi giorni e di queste notti e la presenza di ben tre Ong, una italiana e due straniere, confermano che il fenomeno della gestione dei flussi migratori, soprattutto nel Mediterraneo centrale, rimane un gigantesco problema che le istituzioni europee e il governo nazionale non posso sottovalutare bensì affrontare con estrema urgenza immediatamente». E prosegue: «Anche perché più partenze e più sbarchi determinano anche più vittime e più dispersi in mare. Le oltre 1.500 morti nel Mediterraneo centrale del 2021 sono un dato drammatico. Senza una risposta comunitaria, serve immediatamente un intervento nazionale di difesa delle frontiere e di contrasto a scafisti e trafficanti di esseri umani».

Ieri notte è stata la Guardia costiera italiana a intervenire con due motovedette per trarre in salvo le 280 persone presenti a bordo del barcone di 20 metri, a circa 20 miglia a sud dell'isola di Lampedusa, in area di responsabilità Sar italiana. Il barcone era alla deriva già da diverse ore in acque tunisine. Le autorità del Paese nordafricano avevano da subito coordinato le operazioni inviando in soccorso una nave, che però non era riuscita a individuare il natante. Nelle ore seguenti il barcone, che con ogni probabilità «aveva ripreso - spiega una nota della Guardia costiera - la navigazione verso nord», veniva individuato in prossimità delle acque di responsabilità italiane per la ricerca e soccorso da un velivolo Frontex. Il barcone è stato poi raggiunto in acque Sar italiane, da due motovedette partite da Lampedusa e da una della Finanza e dalla nave Ong Alita Mari.

Tre i migranti trovati a bordo senza vita. Altri quattro, apparsi subito in condizioni disperate ai medici del Cisom presenti, sono morti, probabilmente per ipotermia, prima di arrivare sull'isola. Le vittime sono presumibilmente tutte di nazionalità bengalese. I sopravvissuti provengono da Bangladesh, Egitto, Sudan e Mali e sono stati trasferiti all'hotspot di Contrada Imbriacola, già pieno da giorni oltre il consentito.

La Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti. Al presunto scafista, che la Polizia sta già cercando, sarà contestata la morte dei sette «come conseguenza di altro reato».

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