Non è reato aver gestito coi piedi l'emergenza Covid. Non è reato essersi fatti trovare impreparati, senza un piano pandemico, senza retrovirali, senza mascherine, senza dispositivi di protezione e senza un protocollo (che l'Italia aveva detto all'Oms di avere). Non è colpa di Giuseppe Conte e Roberto Speranza se il Cts ci ha capito poco o nulla di come stavano esplodendo i contagi a gennaio e febbraio 2020, tanto che l'Italia ha uno dei più alti rapporti tra popolazione e morti di Covid nonostante due lockdown, il green pass e l'obbligo vaccinale. Il Tribunale dei ministri di Brescia, composto da tre giudici civilisti guidati dalla presidente della sezione Lavoro Maria Rosa Pipponzi, ha archiviato la posizione dell'ex premier e dell'ex ministro della Salute rispetto all'accusa di aver cagionato la morte di almeno 4mila persone nella Zona rossa tra Alzano e Nembro: Conte l'ha capito tardi che la situazione precipitava. E Speranza non aveva gli strumenti adeguati, è la giustificazione in sintesi della corte. Un quadro desolante sull'operato di esecutivo, ministero della Salute e Cts che lascia moltissimi interrogativi senza risposta. Siccome per la Cassazione in caso di pandemia colposa la condotta deve essere attiva e non omissiva ha torto Andrea Crisanti, che ha attribuito ai ritardi del governo una parte dei morti in Val Seriana. Ma è altrettanto vero che la lunga catena di errori, bugie conclamate e omissioni nella filiera di comando tra Palazzo Chigi, Sanità e Cts resterà di fatto impunita, a partire dall'importanza che secondo i giudici bresciani ha giocato il mancato aggiornamento del piano pandemico. Per colpa di chi?
Nella sentenza non si parla del balletto sulle autopsie (perché vietarle?), del pasticcio sui soggetti da tamponare anche se asintomatici, sul tardivo blocco dei voli da e per la Cina, della scellerata decisione di insistere su tachipirina e vigile attesa come terapia domiciliare. A questo ci penserà la commissione parlamentare d'inchiesta, i cui lavori si annunciano in salita (strano, no?) per le barricate alzate da Pd e M5s. E le vittime? I parenti sono giustamente furibondi e sperano nella causa civile: «È uno schiaffo, un vilipendio alla memoria, l'ennesimo bavaglio in un'Italia corrosa dall'omertà contro cui ci siamo sempre battuti», dice il pool di legali bergamaschi dell'associazione #Sereniesempreuniti.
Il rischio che i risarcimenti finiscano in una beffa c'è. E pensare che Fdi aveva proposto si da subito un Fondo (da finanziare coi soldi del Reddito M5s) per un risarcimento una tantum da 10mila euro per ogni familiare di un morto Covid. E se rifacesse capolino?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.