Sergio Cofferati lascia il Pd. L'Europarlamentare rassegna le dimissioni, durante un incontro con i vertici genovesi e liguri. La decisione è maturata dopo la sconfitta alle primarie del Pd per la scelta del candidato presidente della Regione Liguria. E il motivo del suo addio risiederebbe proprio nel malcontento verso il sistema con cui si sono svolte le primarie.
Le primarie sono "uno strumento che ha delle pecche e che è da rivedere alla radice, ma continuo a pensare che debbano essere conservate. Bisognerà però cambiare in profondità le modalità con cui vengono attuate", ha detto Sergio Cofferati, dopo che il collegio dei garanti ha rilevato delle irregolarità nel voto di domenica scorsa.
La vittoria è andata a Raffaella Paita, con il 55% dei voti, ma le primarie sono finite nella bufera e nel mirino non solo della commissione di garanzia del Pd, ma anche della procura di Savona.
"Di fronte a fatti di questo genere io non posso più restare", ha detto Cofferati, aggiungendo poi: "Non ho intenzione né di promuovere nulla, né fondare un altro partito, né di entrare un un altro partito ma non trovo più nel Pd il rispetto dei valori in cui credo. Io cercherò di dare vita ad una associazione culturale. Ai liguri che mi hanno votato e hanno voglia di cambiare questo stato delle cose, io dico che non me ne vado, sto qui a lottare per cambiare: un’altra storia si può e si deve scrivere".
La decisione dell'ex sindacalista ha sollevato un polverone all'interno del partito. "Non si può fare parte di una comunità politica dicendo se vinco resto, se perdo me ne vado. Tra l’altro è grazie ai voti del partito democratico che ora siede in uno scranno importante come quello dell’euro parlamento", ha tuonato il vice segretario del Pd, Debora Serracchiani. Che poi ha aggiunto: "Sono personalmente dispiaciuta. Devo però sottolineare che è stato fatto un lavoro serio e attento da parte della commissione di garanzia, presieduta da un ex giudice costituzionale. Sappiamo che sono state esaminati tutti i voti e ne sono stati annullati 4 mila, tra l’altro sia a Raffaella Paita sia a Cofferati".
Diversa l'opinione di Stefano Fassina. "Auspico che Renzi chiami Cofferati e auspico una direzione del Pd per affrontare al più presto la vicenda ligure, credo che qualcuno non sia particolarmente dispiaciuto dell’addio di Cofferati perché lo vede come un aiuto per ricollocare il Pd in un’ottica di centrodestra". Duro anche il commento di Pippo Civati: "Il Pd imbarca con orgoglio la destra (ligure e non solo) e perde molti elettori, tra i quali Sergio Cofferati. Diciamo che si tratta di un voto di scambio, come tanti in questi giorni: dentro la destra, fuori la sinistra".
Dall'altro lato della sinistra, c'è invece chi tende subito la mano al dimissionario. "Qualunque sia la forma con cui Cofferati decidesse di partecipare a una prospettiva per la Liguria sarebbe benvenuta. Se dovesse mai decidere di rendersi disponibile per una candidatura alla Regione, saremmo ben felici di sostenerlo", dice Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sel, interpellato al telefono dall’Ansa.
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