C'è un interesse arabo sullo scalo romano. E chi sciopera ha fatto il gioco di chi negozia...

RomaÈ bastata un'indiscrezione di Dagospia - il Qatar ha messo gli occhi su «Aeroporti di Roma» - per aprire la partita sull'assetto societario di Adr.

Piccolo passo indietro. Etihad ha comprato Alitalia. Etihad è una delle due compagnie aeree degli Emirati arabi uniti. E non ha mai nascosto di avere l'ambizione di fare di Fiumicino un punto nevralgico dei propri collegamenti, soprattutto verso il continente americano. L'aeroporto di Fiumicino, però, non è dell'Alitalia. È una società controllata dalla famiglia Benetton.

Verosimilmente, quindi, se Etihad punta sull'aeroporto di Fiumicino deve scendere a patti con la famiglia Benetton. Dopo l'indiscrezione di Dagospia , sono iniziati a circolare rumors (regolarmente smentiti: secondo prassi consolidata) sull'intenzione dei Benetton di ridurre la presenza azionaria (60%) dentro Aeroporti di Roma. O su altri soci interessati a cedere le quote di minoranza, come Goldman Sachs.

Il risultato è stato lo sciopero di ieri dei bagagli. Direttamente o indirettamente (consciamente o inconsciamente) le sigle sindacali che hanno bloccato la consegna dei bagagli hanno fatto il gioco di chi sta negoziando la cessione di una quota di Adr.

Hanno fatto cioè capire che chiunque si avvicini alla società deve superare l'intermediazione sindacale. Specularmente, chi ha bloccato la consegna dei bagagli ha fatto il «gioco sporco» per i padroni. Con l'unico risultato di alzare sul prezzo della cessione di una quota (nel caso di quelle di minoranza) o di ridurre il prezzo (nel caso di quella di maggioranza).

Un meccanismo assai rischioso per i lavoratori. Ma che chi controlla la società sta gestendo con grande capacità, facendo intravvedere l'interesse di investitori arabi. Senza considerare un particolare. Difficilmente il Qatar può mostrarsi interessato per rilevare una quota di Adr visto che è ufficiale l'interesse degli Emirati per lo scalo romano. E se lo fa è solo per agitare le acque di una trattativa complicata.

Quindi, più verosimilmente, passeranno di mano quote di minoranza; senza intaccare il controllo da parte dei Benetton.

E la famiglia di Ponzano Veneto prima di negoziare il controllo di Adr deve spiegare ai potenziali acquirenti come intende rispettare gli impegni assunti con il governo per il rilascio della concessione. E la prima cosa che deve spiegare è come intende sviluppare l'infrastruttura aeroportuale.

I Benetton vorrebbero farla crescere verso nord, verso Maccarese. Cioè, sui propri terreni. La società agricola Maccarese fu una delle prime privatizzazioni dell'Iri dei tempi di Prodi. La comprarono i Benetton. Ed ora su quei terreni agricoli vorrebbero far sviluppare le nuove piste (con ricche plusvalenze); ma con poche autorizzazioni.

Le autorità amministrative locali, però, sarebbero di diverso avviso. E vorrebbero che l'aeroporto di Fiumicino avesse una proiezione diversa. Ed anche su questo argomento, è in corso un negoziato.

Resta un dato. I Benetton sanno di avere in mano un capitale da poter sfruttare e stanno cercando di alzare sul prezzo finale.

E i lavoratori che hanno

bloccato la consegna dei bagagli (metà erano lavoratori Alitalia, metà dell'aeroporto di Fiumicino) hanno finito per assecondare - indirettamente e, forse, inconsciamente - i giochi in corso sull'assetto azionario di Adr.

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