
Puntare sull'elettrico ignorando la freddezza del mercato. Rendersi conto, a posteriori, che la lentezza della domanda di vetture a sola batteria avrebbe costretto a tornare sui propri passi, cioè a investire nei motori termici insieme a quelli ibridi. Per non parlare della sempre più forte concorrenza in Cina, a lungo sottovalutata. In casa Porsche i dati finanziari relativi al 2024 parlano chiaro: utile netto giù del 30,3% (3,6 miliardi) e 3.900 posti da tagliare. Solo in Cina il calo delle consegne è stato del 28%, rispetto al -3% complessivo (310.700 veicoli). La prima elettrica del prestigioso marchio tedesco, cioè Taycan, è in sofferenza, e lo stesso vale per il Suv compatto Macan, ora offerto solo con l'alimentazione elettrica (e pare che di ripensamenti in vista non ce ne siano). Intanto, il rombo della 911 è tutta un'altra cosa e continua a far godere gli appassionati.
A proposito di passione, da Zuffenhausen, in Germania, quartier generale di Porsche, torniamo qui in Italia, a Mirafiori, punto di riferimento europeo di Stellantis. Gli Alfisti (e non solo) hanno preso molto male la decisione del management di chiudere la produzione dei motori a benzina per Stelvio e Giulia. I due modelli con queste motorizzazioni, le preferite dagli Alfisti, saranno ordinabili fino al 31 maggio. E in attesa delle ormai prossime riedizioni degli stessi modelli, una volta esauriti i «benzina» nelle concessionarie, si potrà optare per l'offerta Diesel da 160 o 210 cavalli. Toccherà quindi alla nuova Stelvio, nella seconda parte del 2025, testare l'impatto con la «fase 2». Il via non sarà facile: si parte infatti con il motore elettrico, secondo quanto deliberato dalla gestione Tavares, per poi abbinarci - quanto prima - la versione ibrida. E lo stesso vale per la futura Giulia.
Gli appassionati hanno preso male la svolta, sfogando sui social il loro disappunto: «È la fine di un'era»; ma anche «Una triste notiza per gli amanti dell'Alfa pura a benzina»; e ancora «Un'eutanasia, da alfista resto deluso». Lo stop ai benzina Alfa Romeo coinciderà anche con l'addio all'amato «Quadrifoglio verde», simbolo di potenza e tradizione? La risposta: questo simbolo resterà a rappresentare i modelli ad alte prestazioni, ma con motorizzazione ibrida.
Dunque, da una parte c'è Porsche che perde posizioni a causa delle dinamiche di mercato e una visione troppo ottimistica sull'elettrico; dall'altra, ecco Alfa Romeo costretta a chiudere un capitolo storico «per garantire - come precisa la stessa casa del gruppo Stellantis - una transizione ordinata ed efficiente verso il futuro della gamma». «Allo stesso tempo - aggiunge la nota - grazie all'ultima nata, la Junior ibrida Q4, appena presentata, l'offerta del modello diventa la più completa nel segmento».
È chiaro, a questo punto, che certe decisioni capaci di obbligare a chiudere fasi storiche e far male agli appassionati di un marchio, trovano nell'ideologia green, sulla quale l'Ue sta facendo tardivamente dietrofront, senza chiedere scusa, la vera responsabile.
Le emissioni di CO2 degli iconici motori a benzina (fino a 520 cavalli) del Biscione, infatti, avrebbero inciso negativamente sulla media del gruppo e portato, alla nuova scadenza triennale annunciata dal «Piano Ursula», pesanti sanzioni.
Dice
Oliver Blume, ad di Porsche: «Abbiamo creato le basi per garantire il successo nei prossimi anni, ponendoci come chiaro obiettivo quello di emozionare i clienti con le nostre iconiche vetture sportive». Che la 911 tenga duro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.