Carlo Calenda ha presentato al Senato il programma elettorale del cosiddetto Terzo polo, vale a dire la coalizione, nata dopo il suo dietrofront con il Pd, formata da Azione e Italia Viva, partito guidato, invece, da Matteo Renzi.
Presenti tutti, o quasi. Ci sono i due ministri ex di Forza Italia Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. C'è Luigi Marattin, presidente della Commissione finanza della Camera. Non mancano neanche Elena Bonetti, ministro in quota Italia Viva, e il capogruppo alla Camera, Maria Elena Boschi. Chi manca è proprio Matteo Renzi, grande assente a Palazzo Madama. Il leader di Azione però ci tiene a sottolineare: "Non è tattica, anzi. Faremo una grande iniziativa insieme a Milano". E a chi lo incalza sulle sue famose dichiarazioni in cui ribadiva che non avrebbe mai fatto alleanza con Renzi, risponde: "I nostri rapporti sono stati molto tesi in passato, ma ha fatto un gesto di grandissima generosità facendo un passo di lato. Le differenze personali rimangono, sono umane. Ogni volta che abbiamo discusso, non ho mai smesso di considerarlo uno dei migliori presidenti del consiglio che abbiamo avuto", continua. "L'unica cosa che mi sento di dire è ringraziarlo. Dopo le elezioni parte il progetto di una forza costruttiva, che a un certo punto va anche oltre me e lui". Insomma, non proprio le stesse parole di solo qualche mese fa in cui sottolineava di non condividere assolutamente il modo di fare politica del toscano. Avrà unito i due la speranza di un Draghi bis, che altro non è che la sintesi della presentazione del loro programma elettorale. "Al Pnrr mancano l'85 percento degli obiettivi. Noi ci concentriamo su questo", dichiara Calenda.
I propositi del Terzo Polo
Energia nucleare per il cambiamento climato perché senza emissioni e non è incostante come le rinnovabili. "Siamo a favore di un salario minimo, della cancellazione delle false cooperative e - continua Calenda - di una legge sulla rappresentanza per evitare i contratti pirata. Nessuno dovrebbe lavorare per meno di nove euro l'ora, ma non siamo per un irrigidimento indiscriminato dei contratti che porta solo disoccupazione, in un mondo in cui la specializzazione cambia continuamente". Ribadita, inoltre, la necessità di rivoluzionare il reddito di cittadinanza. Cambiamento riassumibile in "se uno rifiuta il lavoro perde il bonus".
Netto anche sulle tasse che "vanno diminuite". Non contemplate né la patrimoniale, né tasse di successione. Senza dimenticare la riduzione dell'Irpef: "Una detassazione completa fino ai 25 anni e al 50 percento fino ai 30".
Necessaria, inoltre, la presenza dello stato nell'economia ma non pervasiva. "Alitalia va venduta. Tutti siamo affezionati all'idea della compagnia di bandiera, ma oggi senza diventare partner di un grande vettore europeo è morta. Ilva va riprivatizzata".
Conclude la Boschi con la giustizia. "Il giustizialismo, per noi, è un'aberrazione". E ancora: "Per noi garantismo e giustizialismo non sono due facce della stessa medaglia". Vanno poi, secondo il loro programma, realizzate delle riforme: quella del Csm e una sulle carceri. Quest'ultima ha l'obiettivo di garantire un supporto psicologico e sanitario vero e proprio ai detenuti.
I sondaggi
Le rivelazioni dicono che il terzo polo, ad oggi, nella migliore delle ipotesi, realizzata dall'istituto Demopolis, può raggiungere il 5,3%. Secondo G.d.c raccoglierebbe il 5,1.
Questo, però, non fa perdere di entusiasmo
Calenda, il quale ricorda quanto avvenuto alle ultime elezioni per il sindaco di Roma che lo vedevano candidato: "Si può vincere come abbiamo fatto a Roma, dove i sondaggi ci davano al 6% e abbiamo chiuso al 20".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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