Il 'taglia parlamentari' passa anche alla Camera. La riforma 'bandiera' del M5S è stata approvata dall'Aula di Montecitorio con 310 voti a favore. Insieme alla maggioranza gialloverde hanno votato anche FdI e Forza Italia ma all'appello sono mancati 81 sì.
Se da un lato è vero che molti deputati erano in missione e, quindi, assenti giustificati, dall'altro lato M5S e Lega da soli contano 342 deputati. A questi bisogna aggiungere i 104 deputati di Forza Italia (anche se alcuni azzurri hanno votato contro la riforma) e i 32 di Fratelli d'Italia. In totale 407 deputati, ovvero 97 in più di quelli che la maggioranza ha ricevuto. Considerando che 24 deputati leghisti e 32 pentastellati erano in missione ( quindi assenti 'giustificati'), al conto mancano 12 parlamentari del Carroccio e 13 del M5S. Per Forza Italia, invece, non hanno partecipato al voto 63 deputati. A conti fatti, dunque, alla maggioranza gialloverde, tra deputati in missione e deputati che non hanno partecipato al voto, sono mancati 81 voti.
Nonostante questo Stefano Patuanelli, capogruppo dei grillini al Senato, canta vittoria:"Ottime notizie dalla Camera, dove è stata approvata la proposta di legge costituzionale del Movimento 5 Stelle che taglia il numero di senatori e deputati. Un Parlamento più snello è un Parlamento più vicino ai cittadini, perchè ci fa risparmiare circa 100 milioni di euro l'anno, quindi 500 milioni ad ogni legislatura. Corrispondono a 300 mila euro al giorno". Patuanelli, poi, spiega che, a tale cifra, va aggiunto il taglio dei vitalizi e quello degli stipendi dei parlamentari che i grillini puntano ad approvare entro la fine della legistatura così da arrivare a un risparmio totale di un miliardo."Bene ricordare queste cifre, anche ai deputati di Pd, Leu, +Europa e Civica Popolare, che hanno perso l'occasione di dare un segnale tanto importante agli italiani, votando No", conclude trionfante Patuanelli. Dal Pd, invece, arriva il commento di Emanuele Fiano che, all'Adnkronos, dice: "La diminuzione del numero dei parlamentari è un progetto che non ci vede contrari, ma l'effetto di questo provvedimento sulla democrazia istituzionale e parlamentare non è stato calcolato e produrrà danni alla democrazia e un restringimento della democrazia". "Il provvedimento di riforma non riguarda solo il taglio del numero dei parlamentari, su quello in via di principio non siamo contrari. Il problema è che chi ha scritto questo provvedimento non ha tenuto conto delle conseguenze pesanti che ci saranno", aggiunge Fiano secondo cui la riforma targata M5S ha tre criticità. "La prima è che verrà preclusa in diverse regioni una significativa rappresentanza dei territori più piccoli, delle regioni più piccole -dice Fiano-. Perchè assottigliandosi il numero di rappresentanti, i territori più piccoli avranno meno rappresentanti". La seconda riguarda le minoranze: "Verrà tagliata la rappresentanza delle minoranze linguistiche, che oggi hanno una salvaguardia ma che così si vedranno molto meno rappresentate o, in alcuni casi, non vedranno proprio una loro rappresentanza". Infine "ci sarà una sicura diminuzione della rappresentanza delle minoranze politiche. E' possibile che il prossimo Parlamento, con questi numeri, vedrà solo quattro partiti principali. In alcune regioni, come l'Abruzzo, ci saranno tre senatori nel proporzionale e quindi potranno esser rappresentati solo i partiti maggiori".
Fiano conclude ponendo in discussione anche il principio di rappresenza in generale: "Oltre al fatto che la rappresentanza degli italiani all'estero viene assottigliata, in generale il criterio nei collegi uninominali produce un rapporto tra elettori e eletti assolutamente unico in Europa. Ci sarà un senatore eletto nel collegi uninominali per 800mila elettori e un deputato per circa 400mila elettori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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