Camorra, chiesto l'arresto per il deputato Luigi Cesaro

Il deputato accusato da due pentiti dei Casalesi. La richiesta inoltrata un anno e mezzo fa è stata notificata solo oggi

Camorra, chiesto l'arresto per il deputato Luigi Cesaro

All'indomani del via libera della Camera all'arresto di Giancarlo Galan, le toghe ci riprovano. E su Montecitorio fiocca un'altra richiesta d’arresto. Questa volta tocca a Luigi Cesaro, deputato di Forza Italia indagato per un piano di investimenti produttivi a Lusciano, nel Casertano, da 50 milioni di euro. Un’indagine dei pm napoletani che un anno e mezzo fa portò all'inoltro al gip di una richiesta di misura cautelare, soltanto oggi firmata e notificata all'Aula della Camera. A chiamare in causa Cesaro sono stati due pentiti dei Casalesi, Luigi Guida e Gaetano Vassallo.

I pm ipotizzano i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta. Al centro dell’inchiesta un incontro del 2004 nel quale, secondo l’accusa, Cesaro e l’ex boss del clan dei Casalesi Luigi Guida si accordarono per assegnare l’appalto sul Piano di Insediamento Produttivo di Lusciano. "La richiesta di arresto dei giudici napoletani nei confronti dell’onorevole Luigi Cesaro non ci stupisce - ha commentato Claudio Fava, vicepresidente della commissione Antimafia - arriva dopo anni di sospetti forti, precisi, convergenti sul ruolo che avrebbe avuto la camorra nella carriera politica e imprenditoriale di Cesaro". Secondo l’ipotesi accusatoria, numerosi appalti pubblici sarebbero stati assegnati illegalmente a ditte vicine al clan, con l’estromissione forzata di imprese concorrenti. Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto di Napoli Giuseppe Borrelli e dai sostituti Antonello Ardituro, Giovanni Conzo, Marco Del Gaudio e Cesare Sirignano, sarebbero coinvolti ex amministratori pubblici, l’ex consigliere regionale Nicola Ferraro e Raffaele e Aniello Cesaro, fratelli del deputato azzurro che oggi sono stati arrestati.

"Chiederò che la Camera autorizzi rapidamente l’esecuzione del provvedimento sia perché ritengo giusto che io venga trattato come un comune cittadino, sia perché, finalmente, potrò uscire da un incubo che mi accompagna da anni". Cesaro non ha alcuna intenzione di nascondersi né, tantomeno, di perdere tempo. Tuttavia, non ha nascosto la propria amarezza di fronte a "un accusa ingiusta" rispetto alla quale ha più volte ribadito la propria totale estraneità.

Ad ogni modo il deputato di Forza Italia ha detto di sentirsi sollevato: "Nell’ambito di un formale procedimento avrò la possibilità di difendermi fiducioso, come sempre, nella capacità della magistratura di accertare la verità nel rispetto delle prerogative difensive evitando di lasciarsi irretire da facili e suggestivi teoremi".

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