Cantone insiste: Striano va arrestato

Il procuratore: ha una "consolidata rete di amicizie". Messo fuori uso il trojan

Cantone insiste: Striano va arrestato
00:00 00:00

Il finanziere Pasquale Striano va arrestato perché tuttora potrebbe contare «su una consolidata rete di amicizie che può fornirgli aiuto anche attraverso gli accessi ai sistemi informatici». Presunti contatti fidati, forse all'interno del corpo di appartenenza, attraverso cui il tenente potrebbe ancora inquinare le prove e reiterare il reato, anche ora, e questo rende la gravità del contesto, che la notizia dell'indagine di Perugia sulle sue presunte ricerche abusive alla Direzione nazionale antimafia è di dominio pubblico, insieme alle accuse che gli sono rivolte. Dopo il no del gip alla richiesta di applicare a Striano gli arresti domiciliari, il Procuratore di Perugia Raffaele Cantone insiste e si appella al Tribunale del Riesame con un provvedimento durissimo in cui ribadisce le esigenze di custodia cautelare nei confronti del tenente. Secondo il magistrato, il giudice che ha negato gli arresti sarebbe «incorso in un macroscopico errore, visto che il fascicolo è tuttora coperto da segreto investigativo e sono in corso delicate indagini», si legge nell'atto di impugnazione al Riesame. A supporto della richiesta di misura cautelare, i pm sottolineano anche l'atteggiamento assunto dal finanziere - che era in servizio nel gruppo Sos della Dna prima di essere spostato ora ad altro reparto delle fiamme gialle - in questi ultimi mesi. Striano si era avvalso della facoltà di non rispondere quando era stato convocato a Perugia per l'interrogatorio, ma nel frattempo avrebbe avuto contatti e incontri con altri indagati, una «circostanza non adeguatamente valutata» dal gip. Cantone precisa infatti come quei contatti di Striano siano avvenuti in «modalità protetta», cioè con una particolare cautela da parte del finanziere consapevole di essere intercettato, e «con modalità tali da non consentire la capostazione dei contenuti» dei colloqui. I pm ne hanno avuta «piena contezza» quando il «captatore informatico», il cosiddetto trojan inoculato sul telefonino di Striano, «è stato reso subito non funzionante». Il software spia si è spento «verosimilmente in conseguenza di un'operazione manuale sul dispositivo da parte dello stesso Striano». Soltanto «complesse attività di pedinamento e osservazione hanno consentito di rilevare gli incontri», scrivono i pm, ma «non è stato possibile percepire i contenuti delle conversazioni, neppure attraverso intercettazioni ambientali d'urgenza», rese vane dalle «particolari accortezze» con cui si è mosso il finanziere. Che ha incontrato a Ostia anche un ex collega attualmente in pensione ma già in servizio alla Dna, con cui aveva collaborato all'interno del gruppo Sos.

Cantone nel ricorso sottolinea anche che sono in corso verifiche per capire cosa davvero ci sia dietro alla mole di informazioni riservate scaricate da Striano, e quali siano le ragioni. Secondo i magistrati il rapporto con due cronisti del quotidiano Domani, indagati per rivelazione di segreto, e per i quali Striano sarebbe stato a tutti gli effetti una «fonte», spiegherebbero solo in parte le ricerche frenetiche su ben 172 soggetti, la maggior parte politici di centrodestra o comunque personaggi mediatamente esposti. «Sono tuttora in corso indagini in ordine alle migliaia di accessi abusivi compiuti da Striano per i quali si sta cercando di ricostruire laddove possibile la ragione, dovendosi ritenere inverosimile che Striano abbia operato solo per compiacere i giornalisti», scrivono gli inquirenti. Si cercano cioè possibili mandanti, ma «non può ancora dirsi allo stato se vi siano stati e chi siano».

I magistrati di Perugia chiedono l'arresto del finanziere e di Laudati per la «consapevolezza» di entrambi «di operare al di fuori dello schema di legge». E per la «spiccata capacità di alterazione della realtà tramite omissioni di dati e anche attraverso l'influenza su altri soggetti che sottostanno alle loro indicazioni».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica