"Tu che hai rapporti con Enrico Mentana, digli che è una grave scorrettezza far fare tutte queste ospitate in tv, su La7, Piercamillo Davigo. In una settimana ha già fatto Dimartedì e Piazzapulita…". Così, due anni fa, un magistrato scriveva su Whatsapp a Luca Palamara.
Era il maggio del 2018 e la guerra tra il presidente della Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione e l’ex consigliere del Csm – attualmente indagato per corruzione dalla Procura di Perugia nell’ambito dell’inchiesta sul caos Procure – era nel vivo. Erano state da poco indette le nuove elezioni del Consiglio superiore della magistratura. Da un lato la corrente Unicost di Palamara, dall’altro Davigo, che aveva da poco dato alla luce una nuova corrente (Autonomia e Indipendenza), candidandosi ai vertici del Csm.
Tornando all’oggi, è stato fatto slittare a settembre il procedimento contro il magistrato e altri cinque consiglieri. La sezione disciplinare del Csm, infatti, ha deciso di iniziare il processo alla toga solo il 15 settembre, in seguito al legittimo impedimento presentato dal legale Stefano Guizzi. Palamara, infatti, ha ricusato Davigo (che come consigliere del Csm partecipa - o meglio, dovrebbe partecipare - al procedimento disciplinare contro il collega).
Vecchie ruggini mai risolte. Nella memoria difensiva presentata, infatti, Palamara ha invocato a gran voce l’astensione di Davigo dalla commissione incaricata di giudicarlo: "Si astenga dal processo, è mio teste e giudice". Già, perché Davigo è stato inserito nella lista di 133 testimoni presentata da Palamara stesso.
Ora, riportate da Affaritaliani, spuntano le "nuove" chat. E la conversazione del maggio 2018 tra Palamara e un collega, infastidito per la presenza nel piccolo schermo e nei salotti televisivi di La7, non può certo passare inosservata. Così come la risposta dello stesso ex numero uno dell’Associazione nazionale magistrati: "Già lo avevo fatto è una vergogna quello che fanno con Davigo...". I due colleghi, in sostanza, lamentano l’eccessiva presenza televisiva di Davigo in televisione, peraltro – dicono – senza il giusto contraddittorio.
La cosa non va già all’ex consigliere del Csm, tant’è che qualche mese dopo – il 20 novembre, come riporta sempre Affaritaliani – Palamara sbotta contro Davigo, chattando con David Ermini, parlamentare in quota Pd e vicepresidente del Csm: "Anche stasera Davigo debole...". Il dem gli risponde: "Va troppo spesso in tv. Secondo me così si inflaziona...". E il togato, allora, controbatte e sentenzia: "Si hai ragione, così si sta bruciando".
Queste, insomma, le vecchie-nuove
chat di Luca Palamara: fra due mesi, a metà settembre, inizierà il procedimento a suo carico. E chissà se Davigo prenderà o meno parte alla commissione chiamata ad esprimersi sull’ex presidente dell’Anm.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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