Carceri, maggioranza al lavoro per evitare spaccature in aula sugli sconti di pena ai detenuti

La Lega per la linea dura, Fi appoggia le misure antiaffollamento. Da Chigi l'ordine di non dividersi

Carceri, maggioranza al lavoro per evitare spaccature in aula sugli sconti di pena ai detenuti
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Nel centrodestra è partita una trattativa dell'ultimo minuto per evitare di spaccarsi in aula sulla drammatica questione carceri.

Oggi arriva alla Camera dei deputati la proposta firmata da Roberto Giachetti di Iv, che - in caso di buona condotta - eleva la detrazione di pena, ai fini dell'uscita anticipata, dagli attuali 45 giorni a 60 giorni per semestre. «Una misura di buon senso - spiega lui - per diminuire un po' la pressione spaventosa del sovraffollamento a 45 gradi e evitare che si moltiplichino non solo i tentativi di suicidio (se ne contano quasi un migliaio, ndr) ma che scoppino rivolte ovunque». La pdl Giachetti vede favorevole una larga parte di Forza Italia, convinta che siano necessarie delle misure deflattive per «rendere meno inumane e invivibili» le galere. Una parte del centrosinistra (escluso M5s) ieri ha presentato la richiesta di voto segreto: un modo per consentire a Fi di votare a favore senza rompere apertamente con la maggioranza. «Almeno la metà di noi è pronta a votare una misura di pura umanità», dice un deputato azzurro. Da Palazzo Chigi è partito il messaggio: «Non si deve spaccare la maggioranza»: il centrodestra, oggi, chiederà il rinvio in commissione della pdl, costringendo Fi ad allinearsi. «Il problema - confidano sia dal Pd che da Fi - è che Lega e Fdi possono contare sulla stampella 5S». Conferma un senatore dem che segue la partita del decreto Nordio sulle carceri a Palazzo Madama: «I grillini sono in pratica sulla linea Del Mastro (il viceministro della Giustizia di Fdi, ndr): buttare la chiave, e pazienza se le carceri scoppiano».

Ma nel frattempo, dietro le quinte, si cerca una via per ricucire lo strappo nella maggioranza su una questione di grande allarme sociale. Al Senato, in Commissione giustizia, si sta esaminando il decreto Nordio («un guscio vuoto» rispetto all'emergenza carceraria, secondo i critici), e Fi, con il senatore Pierantonio Zanettin, ha presentato alcuni emendamenti che potrebbero alla fine avere luce verde dal resto del centrodestra. La mediazione consiste nell'affidare al giudice, caso per caso e «senza automatismi e tagli orizzontali», la decisione sulla concessione di misure di alleviamento, come la semilibertà per i detenuti che dimostrino buona condotta, abbiano un lavoro esterno o siano ammessi a «servizi di volontariato o lavori di pubblica utilità». Se gli emendamenti di Forza Italia ottenessero l'ok del ministro Nordio, il centrodestra potrebbe ricompattarsi e i tempi del decreto sarebbero accelerati: la settimana prossima il testo potrebbe essere approvato dal Senato, per poi arrivare di gran carriera alla Camera, prima della sospensione estiva. Anche perché a settembre il dl scade.

«Vedremo cosa farà la maggioranza, e anche M5s che ancora non ha deciso - dice Giachetti - mi auguro che nessuno nel centrodestra cerchi di alimentare una strategia della tensione, facendo esplodere le carceri in piena estate, per mostrare il proprio volto securitario».

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