Caro bollette, Fi pressa Draghi. E Salvini "sfiducia" Giovannini

Gli azzurri scuotono il premier: "Misure insufficienti". Lega contro il ministro per il niet allo scostamento

Caro bollette, Fi pressa Draghi. E Salvini "sfiducia" Giovannini

I vertici di Forza Italia sono tornati a riunirsi. Sul tavolo la crisi energetica e l'imperativo della ricerca di risorse per calmierare i prezzi di energia elettrica e gas. «Bisogna aiutare subito, trovando risorse adeguate, chi è in difficoltà scongiurando il rischio che le aziende, piccole e grandi, falliscano, lasciando migliaia di lavoratori disoccupati» recita il comunicato diffuso al termine della riunione cui hanno preso parte, tra gli altri, il coordinatore nazionale Antonio Tajani, il coordinatore dei dipartimenti, Alessandro Cattaneo, i capigruppo Paolo Barelli e Anna Maria Bernini e i ministri Mariastella Gelmini e Renato Brunetta.

Ora il governo, dicono a Forza Italia, deve affrontare immediatamente il problema e risolvere la dipendenza energetica del Paese. Servono investimenti e una piano strutturale per un «nuovo mix energetico», che sfrutti l'aumento della produzione nazionale di gas e riprenda la ricerca sul nucleare, considerate «fonti green» dalla nuova tassonomia dell'Unione europea.

«Sul caro-bollette - ammonisce il presidente dei deputati azzurri, Paolo Barelli - Forza Italia non transigerà, sollevando la questione anche alla maggioranza che sostiene questo Esecutivo di salvezza nazionale. Le soluzioni finora messe in campo dal governo non sono sufficienti ad arginare il dramma per le famiglie che vedono triplicate le bollette e per le aziende che necessitano di energia per funzionare. Draghi porti in Parlamento soluzioni per un sostegno concreto e immediato, altrimenti sarà il Parlamento a prendere l'iniziativa».

Altro nodo riguarda i cantieri. Forza Italia ribadisce la necessità di un intervento per ripristinare la possibilità di cedere i crediti scongiurando in questo modo il blocco di migliaia di cantieri. «Il governo deve al più presto rimuovere - aggiunge Barelli - gli ostacoli, impropriamente messi, per un utilizzo agevole dei bonus edilizi, quale il 110%». «La sacrosanta necessità di evitare truffe - si legge nella nota - non deve tradursi nella penalizzazione di imprese e cittadini. Presenteremo in Parlamento correttivi che scongiurino abusi e infiltrazioni senza fermare la ripresa: è possibile, per esempio, consentire che la cessione del credito passi solo per aziende sane, che operano da tempo, e non costituite di recente proprio a questo scopo. Bisogna consentire all'Agenzia delle entrate di mettere in campo controlli più stringenti senza però che significhi rendere inefficiente lo strumento super bonus».

Sul fronte energetico poi si registra la dura presa di posizione della Lega nei confronti del ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini «reo» di aver bocciato l'idea di uno scostamento di bilancio per far fronte al caro energia. «Incredibile che un ministro non capisca l'emergenza che stanno vivendo migliaia di imprese e migliaia di famiglie - dicono da via Bellerio -, per l'aumento spropositato dei costi di luce e gas. Prima ancora del Pnrr, il governo ha il dovere di intervenire, bene e in fretta, per aiutare famiglie e imprese a non spegnere luce e gas».

Da Baku (Azerbaigian) dove partecipa alla riunione ministeriale del Consiglio consultivo del Corridoio Meridionale del gas (Tap), il sottosegretario Vannia Gava (Lega) rassicura:

«Il Corridoio meridionale del gas ci ha consentito di sopravvivere a questa crisi energetica e ci ha permesso di ridurre del 10% gli aumenti: pensi che errore ha commesso chi si è opposto per anni alla sua realizzazione».

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