«La maggioranza fra popolari, liberali e socialisti, che ha retto le istituzioni europee per molti anni, ha fatto il suo tempo». Silvio Berlusconi, intervistato dal Giornale, non ha dubbi: sulla strada che porta alle elezioni europee della primavera del 2024 c'è una sfida nuova. Niente più larghe intese e maggioranza Ursula, piuttosto «una maggioranza di centrodestra in Europa evitando «soluzioni pasticciate. In Europa, come nei singoli Stati». «È indispensabile che i nostri alleati siano di questa partita. Se dentro o fuori dal PPE lo devono decidere prima di tutto loro».
L'idea è quella di «proiettare» l'alleanza di centrodestra a Strasburgo e lavorare per l'ingresso dei partiti italiani di centrodestra nel Ppe. La Lega è quella che resta più tiepida. Per Matteo Salvini l'ingresso nel Ppe «non è all'ordine del giorno» dice parlando a Il T. «Continuo a lavorare per un accordo tra tutti i partiti di centrodestra a Bruxelles con l'obiettivo di rendere più incisive alcune battaglie. Negli ultimi anni abbiamo assistito all'asse tra Ppe e socialisti, non credo piaccia agli elettori. Il Ppe cosa pensa dell'utero in affitto, oppure delle restrizioni del settore automotive che mettono in ginocchio imprese e lavoratori?». Marco Zanni, europarlamentare Lega, presidente gruppo ID, parlando con il Giornale, sottolinea invece che «non è un mistero che la Lega sia al lavoro da tempo per creare una maggioranza alternativa a quella che da anni mal governa in Europa, sbilanciata a sinistra e promotrice di politiche che colpiscono aziende, lavoratori e famiglie italiane, sacrificati sull'altare dell'ideologia green con nuove tasse, imposizioni e assurde limitazioni. Bene che qualcuno nel Ppe evidenzi i limiti di un'alleanza contro natura, per riaffermare l'esigenza di una forte alternativa di centrodestra, senza forze liberali e popolari solo a parole ma al guinzaglio delle peggiori sinistre».
Forza Italia saluta con soddisfazione le parole del Cavaliere. «Come afferma il presidente, è la realtà ad imporre un cambio di passo all'Europa, dove serve una nuova maggioranza di centrodestra alternativa alla sinistra, con Forza Italia e Ppe quale baricentro politico e culturale, con solide radici nella tradizione cristiana, liberale e popolare» commenta l'europarlamentare Massimiliano Salini. «Sarebbe questo l'argine più solido alla deriva ideologica imposta alla Commissione europea dall'ala guidata dal vicepresidente socialista Timmermans. L'irrazionale transizione forzata all'elettrico, l'insostenibile direttiva case green, l'assurdo dietro-front sul riciclo degli imballaggi, la strategia Farm to fork che ridurrebbe la quantità di cibo senza migliorare la sostenibilità ambientale, sono solo alcuni esempi di questo atteggiamento iper ambientalista, approssimativo e ciecamente anti-impresa contro il quale continueremo a batterci, in quanto danneggia le famiglie, blocca l'innovazione e rischia di de-industrializzare l'Europa». E se il capogruppo Paolo Barelli fa notare che «nel momento in cui in Europa si avverte una preoccupante crisi di leadership, è ancora più necessario prendere ad esempio la stabilità del centrodestra all'italiana», attenzione e aperture arrivano anche da Fratelli d'Italia.
Per il capodelegazione Carlo Fidanza quelle di Berlusconi sono «parole che vanno nella direzione da noi auspicata: replicare anche in Europa il modello Meloni, con un centrodestra di governo che mandi finalmente le sinistre rosse e verdi all'opposizione ponendo fine a immigrazione incontrollata, fondamentalismo climatico e relativismo esasperato. Lo faremo, lavorando ognuno dal proprio campo, che per FdI è la famiglia dei Conservatori europei di cui Giorgia Meloni è leader».
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