Quel cerchio magico che gira attorno allo Zar. Ecco i nove che puntano alla successione

Dall'ex presidente Medvedev al leader ceceno Kadyrov, dai militari spietati al sindaco di Mosca Sobyanin: i nomi di chi è pronto a sostituire Putin

Quel cerchio magico che gira attorno allo Zar. Ecco i nove che puntano alla successione

Nel mondo della simbologia il numero «nove» richiama un serpente, ma anche la chiusura di un cerchio. Applicando la simbologia alla realtà, sono nove gli uomini che compongono il cerchio magico di Putin. Persone fidatissime, ma solo sulla carta. Un clan potente che possiede tutte le carte in regola per rovesciarlo. Al leader russo si può perdonare qualsiasi cosa, non certo la sconfitta con l'Ucraina. Politico Europe, la versione della testata giornalistica americana che si occupa degli affari politici dell'Ue, ha tracciato un interessante profilo dei nove uomini che potrebbero (proprio come serpi) tradire lo zar di Mosca, per cambiare il corso della guerra, o ammorbidire le posizioni del Cremlino.

Il personaggio più ambizioso è Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza. In passato aveva scelto la strada della moderazione, ma dopo lo scoppio del conflitto ha iniziato a mettere alla porta gli oligarchi, preparando la sua scalata da Mosca, dove è riuscito a far eleggere come sindaco l'amico Sergei Sobyanin. Ed è proprio il primo cittadino a essere considerato un personaggio pericoloso. Non è un politico che adora i riflettori, ma un esecutore estremamente competente.

Nikolai Patrushev è amico di Putin fin dai tempi del Kgb. È il segretario del Consiglio di Sicurezza, e ha occhi e orecchie ovunque. Sostenitore dell'Operazione Speciale fin dal primo momento, ha trascorso gli ultimi vent'anni dietro le quinte e ha molta influenza su Putin. Suo figlio Dmitry, attuale ministro dell'Agricoltura, è rappresentante del consiglio d'amministrazione di Gazprom. Vale la pena ricordare che il comparto agricolo è stato tra i meno colpiti dalle sanzioni estere, e si sta espandendo per via della crescente domanda.

Dietro le quinte potrebbe tramare anche Mikhail Mishustin. Il leader del Cremlino ha affidato a lui la compilazione delle riforme costituzionali per diventare presidente a vita. Alexei Dyumin è stato per anni guardia del corpo di Putin, quindi è quello che conosce più da vicino le eventuali falle della sicurezza del leader. Attualmente governa l'oblast di Tula.

Dopo i sei politici ci sono i tre militari, tutti dal curriculum inquietante. Il generale Mikhail Mizintsev è quello che in occidente si è guadagnato il titolo di «macellaio di Mariupol» per l'eccidio nella città portuale. In Russia è stato promosso a vice ministro della Difesa. Poi c'è l'oligarca Yevgeny Prigozhin, he finanzia la compagnia di mercenari della Wagner. È forse il vero comandante in capo delle operazioni in Ucraina e i suoi uomini sono più fedeli a lui che al Cremlino. Un discorso a parte merita il ceceno Ramzan Kadyrov.

Ha un canale Telegram con 2,5 milioni di follower, e non ha mai perso occasione per criticare i generali di Putin quando l'Operazione Speciale ha subito battute d'arresto. Non più tardi di due giorni fa ha invitato Mosca a usare il nucleare tattico per spazzare via la resistenza di Kiev.

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