Non ce n'è nemmeno per questa volta per l'Italia, che si conferma maglia nera nella classifica del pagamento del debito commerciale da parte della Pubblica amministrazione. Ultimi, per quanto riguarda i debiti con i fornitori, di cui peraltro mancano - secondo la Cgia di Mestre - contorni esatti.
"Sebbene siano trascorsi quasi due anni dall'applicazione della fatturazione elettronica che, secondo le promesse del ministero dell'Economia, doveva consentire alla Pa di quantificare con precisione lo stock del debito", dice l'Associazione Artigiani Piccole Imprese, nulla si è mosso.
Stando alle cifre che arrivano dalla Banca d'Italia, che tuttavia parla di "grado di incertezza per niente trascurabile" sui risultati, le aziende private reclamano crediti per 65 miliardi di euro, 34 dei quali dovuti a ritardi nei pagamenti.
"Dati sicuramente sottodimensionati e riferiti ancora al 2015", secondo la Cgia, che comunque riconosce come da "un punto di vista dimensionale il fenomeno si è ridotto negli ultimi anni, grazie agli interventi messi in campo nel biennio 2013-14.
In questo periodo, infatti, sono stati stanziati 56,2 miliardi di euro: agli enti debitori sono stati messi a disposizione 44,6 miliardi di euro (pari al 79 per cento del totale) in quanto alcuni enti non ne hanno fatto richiesta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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