Che peccato la tv che fa parlare i taglialingue

Aiuto! In Italia è esplosa la "imamite", la moda contagiosissima di accattivarsi le simpatie degli imam, le guide della preghiera islamica all'interno delle moschee

Che peccato la tv che fa parlare i taglialingue

Aiuto! In Italia è esplosa la «imamite», la moda contagiosissima di accattivarsi le simpatie degli imam, le guide della preghiera islamica all'interno delle moschee. Le televisioni e in generale i mezzi d'informazione fanno a gara per accaparrarsi costi quel che costi la presenza degli imam nelle trasmissioni di maggior ascolto o per un'intervista più o meno esclusiva.

Le istituzioni politiche e la Chiesa elevano gli imam a propri interlocutori istituzionali, a prescindere dal fatto che non sono né designati da un clero islamico che non esiste, né sono rappresentativi di una «comunità islamica», che di per sé è frutto di una forzatura ideologica, e che in ogni caso non li ha eletti. Sul piano dell'informazione la giustificazione di questa voglia insaziabile di imam è la «par condicio», la regola che nasce in un contesto elettorale e che ormai prevale sulla nostra capacità di intendere e di volere. Ormai quando si parla di islam, di terrorismo islamico o del velo delle donne musulmane, bisogna obbligatoriamente bilanciare la valutazione dell'esperto laico con l'opinione dell'imam.

Lo facciamo con la spinta emotiva e l'ingenuità intellettuale del buonismo, che ci portano a immaginare il prossimo automaticamente del tutto simile a noi, senza scomodarci a far riferimento alla ragione e ad entrare nel merito dei contenuti di ciò che effettivamente sostanzia l'islam. Sul piano del comportamento delle istituzioni e della Chiesa, che si traduce ad esempio nella presenza del sindaco e del vescovo al fianco dell'imam nell'inaugurazione di una moschea, l'imputato per eccellenza è la dittatura del relativismo, che ci ha sottratto la nozione stessa di verità, portandoci a mettere sullo stesso piano il cristianesimo e l'islam, legittimando acriticamente Allah, il Corano, Maometto, le moschee e le scuole coraniche.

Non è probabilmente un caso che in piena epidemia di imamite, la sedicente «Associazione Islamica Italiana degli Imam e delle Guide Religiose» ha acquistato a San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, lo stabile dell'ex calzaturificio Armani (450.000 euro all'asta fallimentare), per adibirlo a propria sede nazionale e avviare al suo interno un centro di formazione degli imam. Questa Associazione è parte dell'Ucoii (Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia), ideologicamente legata ai Fratelli Musulmani, che annovera tra i suoi aderenti i terroristi islamici di Hamas.

La trappola in cui stiamo cadendo è di immaginare che per salvarci dal terrorismo dei tagliagole dobbiamo affidarci al terrorismo dei taglialingue, quelli che vorrebbero codificare il reato penale di «islamofobia» per vietarci di criticare l'islam. I tagliagole ci decapitano una volta per tutte.

I taglialingue ci uccidono dentro giorno dopo giorno, negandoci l'uso della ragione e sottraendoci la libertà. Fermiamo l'epidemia di «imamite», liberiamoci dal buonismo, dalla par condicio e dal relativismo. Vogliamoci del bene, salviamo sia la testa sia la nostra libertà.magdicristianoallam.it

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