"Si tratta di 6 punti, appena 6 righe". Minimizza così il capo della comunicazione del Movimento 5 Stelle, Rocco Casalino, dopo la chiusura del tavolo che ha elaborato il contratto con la Lega e che ora dovra passare da Matteo Salvini e da Luigi di Maio.
Arriva poco prima delle 19 l'annuncio che il "tavolo è chiuso, il contratto di governo è completo". Un documento (leggi) a cui si è lavorato a lungo e che è composto da una quarantina di pagine che comprendono 22 punti, tra i quali non ci sarebbe però il referendum sulla moneta unica né la possibilità di uscire dall'euro, due temi su cui l'Italia potrebbe però confrontarsi con i partner di Bruxelles.
Nel contratto c'è invece un capitolo dedicato ai vaccini, con dettagli che ancora non sono stati resi noti. Manca al momento un'intesa definitiva su temi come la gestione dei flussi migratori, che dovrà ora essere trovata dai due leader.
Il codice etico
Nel documento, di cui AdnKronos ha ottenuto una copia, c'è l'introduzione di un codice etico in cui si speciica che "non possono entrare a far parte del governo soggetti che abbiano riportato condanne penali, anche non definitive" per reati come "riciclaggio, auto-riciclaggio e falso in bilancio" o che siano stati già informati di "indagini o siano sotto processo per reati gravi (ad esempio: mafia, corruzione, concussione, etc.); appartengano alla massoneria o si trovino in conflitto di interessi con la materia oggetto di delega".
Meno eletti in parlamento
Il contratto siglato dalle due forze politiche comprende anche una sforbiciata alle presenze in aula. "400 deputati e 200 senatori", secondo quanto si legge nelle carte, che va a unirsi al vincolo di mandato popolare "per rimediare al sempre più̀ crescente fenomeno del trasformismo".
"Le parti concordano sulla necessità di effettuare una verifica complessiva sull'azione di governo a metà̀ della XVIII legislatura, allo scopo di accertare in quale misura gli obiettivi condivisi siano stati raggiunti e, se possibile, di condividerne degli altri", si legge ancora.
Chiusura dei campi rom
Il documento concordato tra i due partiti contiene anche la chiusura dei campi rom irregolari. "Ad oggi circa 40mila Rom vivono nei campi nomadi, di cui 60% ha meno di 18 anni.
Necessarie azioni per arginare questo fenomeno sono: chiusura di tutti i campi nomadi irregolari in attuazione delle direttive comunitarie; contrasto ai roghi tossici; obbligo di frequenza scolastica dei minori, pena allontanamento dalla famiglia o perdita della potestà̀ genitoriale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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