Le cicatrici di Soledar distrutta dalla battaglia. Crateri come sulla Luna

I Wagner rivendicano la vittoria, gli ucraini resistono a oltranza: 559 civili intrappolati

Le cicatrici di Soledar distrutta dalla battaglia. Crateri come sulla Luna

Nonostante le tecnologie moderne, gli assalti a Soledar somigliano drammaticamente ai feroci scontri della prima guerra mondiale. I due eserciti sono barricati nelle trincee. Ogni giorno la dinamica delle operazione è più o meno la stessa: dopo i bombardamenti dell'artiglieria, i russi si lanciano verso le postazioni ucraine, che rispondono con colpi di mitragliatrice e lanciagranate. Il fazzoletto di terra tra le trincee si ricopre di soldati morti e di crateri scavati dalle bombe. La conquista di questa piccola località mineraria, 15mila abitanti (oggi 600) a 18 km da Bakhmut, potrebbe permettere ai russi di dilagare nella regione di Donetsk, motivo per cui ogni metro è considerato di vitale importanza da entrambi gli eserciti. Impossibile dire quante vittime stia causando la battaglia, ma secondo Mosca e Kiev muoiono decine se non centinaia di soldati ogni giorno. Gli scontri in quell'area sono cominciati a maggio, si sono intensificati in piena estate e hanno raggiunto la massima intensità nelle ultime settimane.

Da una parte infuria la battaglia, dall'altra la propaganda. «I soldati ucraini stanno combattendo disperatamente», assicura Kiev, mentre Mosca sostiene di aver ormai conquistato Soledar. Il governatore del Donetsk ha lanciato l'allarme per i civili: in 559 sarebbero rimasti intrappolati, tra di loro una ventina di bambini. Ciò che sta accadendo passa dai racconti, ma anche dalle immagini satellitari, e parlano chiaro: la cittadina mineraria è un cumulo di macerie. Le fotografie mettono impietosamente a confronto la Soledar di agosto e quella di oggi, con i palazzi rasi al suolo dalle bombe e i terreni talmente crivellati di bombe da ricordare un paesaggio lunare. Sui social circolano anche le foto dei cadaveri di decine di «wagneriani» caricati sui camion per essere riportati in territorio russo.

Kiev si aggrappa al coraggio dei suoi uomini, e il vice ministro della Difesa, Hanna Malyar, ribadisce che «la città non è stata ancora conquistata. Gli ingressi di Soledar sono disseminati dai cadaveri dei russi». Zelensky assicura che i militari «saranno riforniti di munizioni e di tutto il necessario in modo tempestivo e senza interruzioni. Il fronte tiene».

Mosca non recita certo lo stesso copione, e spiega di avere la situazione sotto controllo. Secondo il Cremlino ci sarebbero solo sacche di resistenza, mentre le truppe avrebbero già preso il controllo totale dei quartieri occidentali. Putin, attraverso il portavoce Peskov, rincara la dose e si congratula con i miliziani del gruppo Wagner, definiti «eroi che hanno svolto un lavoro colossale. Le ostilità continuano, ma c'è ottimismo».

I due schieramenti si sono affrontati anche in altre zone del Paese, e nel 322esimo giorno di combattimenti l'aviazione delle forze di difesa dell'Ucraina ha messo a segno 20 attacchi aerei su siti di sistemi missilistici. I russi hanno bombardato gli oblast di Kharkiv e Luhansk (feroci battaglie sono in corso in direzione Svatove-Kreminna), gli insediamenti lungo la riva destra del fiume Dnepr, e i sobborghi di Kherson.

Ad Avdiivka, a 5 km dalla linea del fronte, una bimba di 6 anni, Elya, è morta d'infarto: il cuore non avrebbe retto allo stress dei violenti combattimenti tra gli eserciti. Esplosioni hanno scosso ieri mattina la città portuale di Berdiansk, nella regione di Zaporizhzhia. L'intelligence di Kiev controlla nuovi movimenti sul confine con la Bielorussia.

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