Il ciclone Musk sull'Europa. L'ira di Londra e Parigi

Elon attacca il premier britannico: "Protegge gli stupratori, si dimetta". Starmer: "Basta bugie". Macron: "Guida l'internazionale reazionaria"

Il ciclone Musk sull'Europa. L'ira di Londra e Parigi
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Il ciclone Musk si abbatte sull'Europa con una pioggia di tweet, una grandinata di reazioni e uno tsunami di polemiche, spazzando via la calma apparente del Vecchio Continente. Elon contro tutti, e (quasi) tutti contro Elon. C'è chi lo ama, c'è chi lo odia. C'è chi lo difende per interesse e chi ne apprezza il genio visionario. Ma quel che è certo è che oggi come oggi nessun altro è in grado di spostare opinioni (e miliardi) come lui. Ed ecco che tra libero pensiero e ingerenze la distanza è brevissima e la tempesta perfetta è praticamente inevitabile. Nel mirino di mister Tesla c'è soprattutto il premier britannico Keir Starmer che dopo giorni di silenzio ha deciso di replicare, così come il presidente francese Emmanuel Macron, così come l'Unione Europea.

Da giorni Musk accusa Starmer di più o meno qualsiasi cosa, scatenando il suo virtuale esercito di utenti di X, il social di proprietà diventato a sua immagine e somiglianza. Offese («stupratore del Regno Unito»), accuse («complice degli abusi sessuali delle gang pachistane in Inghilterra»), insulti assortiti, appoggi plateali ai leader dell'estrema destra, passando da Nigel Farage al più estremista Tommy Robinson, richieste di dimissioni e in ultimo anche un provocatorio sondaggio: «Gli americani devono liberare i britannici dal loro governo tirannico?». Too much per Starmer che ieri ha sbottato. «Basta con bugie e disinformazione: coloro che le diffondono sono interessati solo a se stessi, alla disperata ricerca di attenzioni», ha detto Starmer. Chiarissimo, anche senza citarlo direttamente. Musk da giorni scrive decine di post contro di lui, accusandolo di non aver agito per fermare gli abusi e le violenze sessuali su vasta scala, imputati in passato alla comunità pachistana del Regno Unito, quando ricopriva il ruolo di procuratore capo del Crown Prosecution Service nel periodo dal 2008 al 2013. Ricostruzioni definite strumentali o quanto meno azzardate che, secondo i critici dell'imprenditore, nascondono un disegno politico che dopo, il successo della campagna elettorale per Donald Trump negli Usa, adesso abbraccia anche l'Europa. Dal Regno Unito alla Germania passando per i complessi equilibri dovuti al conflitto in Ucraina.

Ne è certo Macron, che non ha usato mezze parole per accusare Musk di «guidare una nuova internazionale reazionaria» e di essere protagonista di inaccettabili ingerenze. «Dieci anni fa, se ci avessero detto che il proprietario di uno dei principali social network al mondo avrebbe appoggiato una nuova internazionale reazionaria e sarebbe intervenuto direttamente nelle elezioni, comprese quelle in Germania, chi lo avrebbe immaginato?», ha detto monsieur le president mentre un portavoce del governo tedesco ha aggiunto secco: «Musk non può influenzare un Paese intero con i suoi commenti».

In ballo ci sono temi nobili come la libertà di parola e di opinione, ma anche molto più concreti come affari miliardari legati alla sicurezza e alla privacy. Ecco perché anche la commissione Ue ha preso posizione. «Elezioni libere ed eque sono al centro delle nostre democrazie. Le grandi piattaforme online devono analizzare e mitigare i potenziali rischi provenienti per i processi elettorali e il discorso civico, inclusi i contenuti del signor Musk sulla sua stessa piattaforma», specifica la Ue in una nota dopo aver già aperto un procedimento contro X. Riguardo ai possibili accordi Italia-Musk su Starlink, Bruxelles ha specificato che «l'Italia è uno Stato sovrano e può concludere accordi di questo tipo» ma non ha nascosto un potenziale malumore.

Poco più di due settimane fa infatti l'Ue ha firmato un contratto da 10,6 miliardi di euro per lo sviluppo dell'infrastruttura «Iris2», una struttura formata da 290 satelliti che nelle intenzioni vorrebbe dire «un passo significativo verso la sovranità e la connettività sicura dell'Europa». Tra accuse, polemiche, equilibri e un mare di denaro sul tavolo, il ciclone Musk è arrivato, agita l'Europa e sembra già inarrestabile. Le previsioni promettono caos in crescita.

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