Claudio Mandia suicida a scuola. La Procura Usa: "Non c'è reato"

Non ci sarà un processo penale per la morte di Claudio Mandia, lo studente italiano che lo scorso febbraio si è tolto la vita nella sua stanza della Ef Academy

Claudio Mandia suicida a scuola. La Procura Usa: "Non c'è reato"

Non ci sarà un processo penale per la morte di Claudio Mandia, lo studente italiano che lo scorso febbraio si è tolto la vita nella sua stanza della Ef Academy, una «boarding school» per studenti internazionali dello stato di New York dove il giovane di Battipaglia (Salerno) stava frequentando l'ultimo anno di liceo. Il ragazzo era stato messo in isolamento per aver copiato durante un compito in classe.

La procura della Contea di Westchester ha deciso infatti di non procedere penalmente contro l'istituto, che però ora dovrà rispondere civilmente dell'accaduto. Un epilogo che Mauro e Elisabetta Mandia, i genitori di Claudio, si aspettavano: «Fin dall'inizio il nostro avvocato ci aveva detto che l'ipotesi penale era remotissima». Ma la battaglia per avere giustizia non si ferma. Il papà e la mamma del ragazzo sono determinati a procedere civilmente contro l'istituto: «La decisione non esonera assolutamente la scuola, sarà il processo civile ad andare a fondo». In questo sono stati incoraggiati dalla stessa procura, «nell'auspicio che la causa civile possa portare a un cambiamento».

Claudio si è suicidato il 17 febbraio, alla vigilia del 18esimo compleanno, dopo essere stato espulso e messo in isolamento fino all'arrivo dei genitori che lo avrebbero dovuto riportare in patria. Mauro ed Elisabetta, che avevano nei giorni precedenti contattato la scuola preoccupati per lo stato emotivo del ragazzo, furono accolti in aeroporto dal capo della polizia che li informò della tragedia. «In Italia sarebbe stato omicidio colposo o istigazione al suicidio - spiegano i Mandia - ma la legge a New York è diversa. L'isolamento non è sufficiente. Il reato di negligenza criminale esiste solo se emerge il dolo. Sarebbe servita da parte della scuola la volontà di promuovere il suicidio, in pratica di ammazzare nostro figlio». I genitori sono rimasti sorpresi dalla rapidità e dai tempi della decisione, dopo la denuncia contro la scuola in sede civile presentata all'inizio di novembre.

Claudio era stato chiuso in isolamento il 14 febbraio in un'ala disabitata della scuola. C'era solo un altro ragazzo, espulso anche lui, all'estremo opposto del corridoio e anche lui aveva ricevuto il divieto di uscire e di ricevere visite.

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