Colori e trasformisimi per le signorine chic che hanno lo sport dentro

Da MSGM anche ballerine e sandali con suole da jogging. Biagiotti gioca col golf, Stella Jean col calcio

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La sana abitudine di tanti è diventata la nuova attitudine di tutti: lo sport inside. Si vede nelle collezioni più innovative tra quelle viste in questi giorni a Milano per l'estate 2017. È il caso per esempio di MSGM, marchio fondato otto anni fa da Massimo Giorgetti, nato a Rimini nel 1977. «Corro tutte le mattine per una decina di chilometri sul tapis roulant» raccontava ieri pomeriggio poco prima di far sfilare le sue divertenti signorine issate su comodissime scarpe in neoprene con il cuscino Air Crash inserito nella suola sotto il tallone: un accorgimento tipico dei modelli tecnici da jogging. In questo caso, però, si tratta di sandali, ballerine oppure slipon. Sopra c'è di tutto: abiti corti con ruche e volant in ordine sparso sotto a cui spuntano lineari tuniche in rete di cordura da trekking oppure pantaloni da ciclista con o senza zip abbinati al top di nylon plissettato e alle camicie impunturate. In una sola uscita abbiamo contato cinque diversi dettagli presi dallo sportswear: il vestire a strati, i colori squillanti, le coulisse con cui è possibile modificare forma e funzione del modello, le allacciature strategiche e un certo non so che di energico, ottimista, giovane di testa se non d'età.

Da Marni si ha lo stesso tipo di energia filtrata però dal sofisticato linguaggio creativo di Consuelo Castiglioni che parla di leggerezze diverse e di volumi esagerati sotto il segno dell'utopia cromatica. Di quest'ultima francamente non ci siamo accorti: le prime uscite erano bianche, le ultime nere, in mezzo c'erano accenti di rosso, punte di verde e colpi di blu oltre alle micro fantasie stile Pollock. Molto più interessante il trasformismo insito nei vari modelli per via delle enormi tasche a bisaccia legate in vita come un inedito panier oppure agganciate a bandoliera, a pannelli o sovrapposte. Il risultato è una silhouette che sembra ma non è complicata con i magnifici orecchini diversi e delle strane scarpe dalla punta tempera alluci. Sublimi i due modelli neri del finale con tre o cinque tasconi rettangolari che per una sorta di magia sartoriale compongono in un caso una giacca-cappa e nell'altro un abito longuette. Laura Biagiotti pensa invece al golf, l'unico sport in cui uno gioca contro se stesso o meglio col proprio handicap. Lei ne ha uno in casa nel parco del Castello di Marco Simone in cui abita e lavora con sua figlia Lavinia. I capi più belli sono i completi in maglia con il motivo degli Argyl (ovvero i rombi della classica maglieria inglese) nei pallidi ed elusivi toni cari alla signora del cashmire. Divertenti le scarpe con tacco-pallina, una forma ripresa anche nello jacquard della tuta bianca. Stella Jean punta invece al calcio, giocato ovunque nel mondo. Visto che è la regina dell'etno-chic in salsa nuova mescola le maglie numerate e le scarpe chiodate con il longyi, ovvero l'abito tradizionale birmano e con la figura ascetica di Aung San Suu Kyi. Troppa roba, insomma, meno incisiva del solito nel dominare la sua ossessione stilistica.

Ci riesce invece benissimo Rossella Jardini con un semplice chemisier bianco decorato da tre file di nappine messicane. La signora che per oltre vent'anni ha disegnato Moschino, fa un lavoro che le somiglia: lo chic inteso come necessità.

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